La risposta che molti si aspettato è che qualcuno possa prendere il carrello ma non è quella esatta! In molti paesi e negozi, il cliente deve pagare un piccolo deposito cauzionale con una moneta (ad esempio 1 o 2 €) da inserire nel carrello per poterlo sbloccare ed utilizzare. Questa operazione è resa necessaria per far sì che una volta usati i carrelli vengano rimessi in ordine e non lasciati in giro.

Il trucco (geniale) per non inserire la moneta

Da molti anni ormai siamo abituati, quando ci si reca in un qualsiasi supermercato, a prelevare il carrello della spesa inserendo una moneta nell’apposita apertura. Purtroppo, qualche volta, davanti alla lunga fila di carrelli, ci accorgiamo di non avere con noi né monete, né gettoni da inserire.

A questo punto possiamo o cercare qualcuno che ci possa scambiare i soldi di carta con monete, alquanto complicato considerata la dilagante diffidenza che si sta creando dopo il proliferare di svariati tentativi di truffa, oppure si potrebbe entrare direttamente nel supermercato e cambiare il denaro nel punto informazione. Tutte manovre che richiedono tempo che in molti non hanno.

Da oggi, grazie a questa geniale trovata, potremo avere una terza chance per rimediare all’inconveniente. Tutti noi, donne e uomini, portiamo sempre con noi un mazzo di chiavi. Alcuni ne hanno anche di sostanziosi, ed è proprio qui che possiamo trovare l’aiuto che stiamo cercando, perchè inserendo una semplice chiave di ferro, quelle con la parte superiore arrotondata, il nostro carrello come per magia di sbloccherà.

A questo punto, non dobbiamo fare altro che prelevare la chiave e procedere con la nostra spesa. Ed è anche questa la cosa interessante, cioè una volta inserita la chiave e prelevato il carrello, questa può essere sfilata e riposta nel suo mazzo. Quindi non avremmo nemmeno l’inconveniete di doverla lasciare inserita.

Insomma, una trovata geniale che facilita la vita di tutti i giorni, eliminando quegli inconvenienti che, pur non essendo gravi, possono recare fastidio e provocare quei famigerati 5 minuti di “ordinaria follia”.