Adottano una bimba di 6 anni ma poi scoprono che è una 19enne sociopatica affetta da nanismo

di admin

Adottano una bimba di 6 anni ma poi scoprono che è una 19enne sociopatica affetta da nanismo

| mercoledì 25 Settembre 2019 - 11:22

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Adottano una bimba di 6 anni ma poi scoprono che è una 19enne sociopatica affetta da nanismo

Una madre accusata di abbandono di minore si difende. “Mia figlia era in realtà un’adulta sociopatica affetta da nanismo che voleva ucciderci tutti”. Sembra un film dell’orrore: ignara coppia scopre che la figlia adottiva di 6 anni affetta da nanismo è in realtà una sociopatica 19enne.

La trama non sembra differire molto da quella del film Orphan, uscito nelle sale cinematografiche nel 2009. Solo che stavolta la storia è tutta vera. O perlomeno è quanto raccontato in tribunale da Kristine Barnett, madre 45enne accusata di abbandono di minore. Kristine e il suo ex marito Michael Barnett, 43 anni, sono stati condannati per l’abbandono di Natalia Grace, di origini ucraine, in un appartamento dell’Indiana nel 2013 prima di trasferirsi in Canada.

La coppia aveva adottato quella che credevano essere una bambina nel 2010. Le forze dell’ordine hanno dichiarato che la bambina ha dovuto cavarsela da sola per 3 anni nonostante fosse affetta da una rara forma di nanismo e che avesse problemi a camminare. Ma in intervista esclusiva al DailyMailTv, Kristine insiste che vi sia stato un imperdonabile errore nel caso: ovvero che al momento del presunto abbandono, Natalia non avesse 9 anni come dichiarava, bensì 22.

La madre afferma che lei e la famiglia sono le reali vittime della vicenda, e che sono rimasti terrorizzati dalla “misteriosa ciarlatana” che ha minacciato di accoltellarli nel sonno, ha spinto la madre contro un recinto elettrico e versato candeggina nel suo caffè. “Faceva disegni di come voleva ucciderci, arrotolarci in una coperta e lasciarci nel cortile”. “Capitava che la trovassimo in piedi sopra di noi mentre dormivano nel mezzo della notte. Dovevamo nascondere tutti gli oggetti appuntiti”.

“L’ho vista versare prodotti chimici, candeggina, o Windex nel mio caffè e le ho chiesto, cosa stai facendo? Al che mi ha risposto, ‘Cerco di avvelenarti’”. Poi Kristine continua: “I giornalisti mi fanno apparire come una molestatrice ma non esiste alcuna bambina. Natalia era una donna. Aveva le mestruazioni. Aveva denti adulti. Non è mai cresciuta di un singolo centimetro, cosa normale anche per un bambino affetto da nanismo”. “I dottori hanno tutti confermato che soffriva di una rara malattia psicologica diagnosticata solamente in persone adulte”. “Saltava dalle macchine in movimento. Sporcava i vetri col sangue. Faceva cose che non ti aspetteresti mai che un bambino facesse”.

Prima che le accuse fossero mosse contro di loro, Kristine e Michael erano sempre stati considerati genitori modello del figlio biologico Jake, affetto da autismo ad alto funzionamento. La famiglia Barnett, nel 2010, aveva adottato la piccola Natalia in Florida. Kristine dice di non aver mai avuto alcun tentennamento e aver cresciuto Natalia come una dei suoi figli, nonostante fosse affetta da una rara forma di displasia.

Tuttavia, la donna riconduce i primi campanelli d’allarme al primo bagnetto di Natalia. “La stavo lavando e ho notato che aveva i peli pubici. Ero stupita. Mi avevano detto che aveva solo 6 anni ma era chiaro che non fosse così”. Dopo aver ritrovato indumenti sporchi di sangue che lasciavano supporre che Natalia avesse le mestruazioni, Kristine ha sottoposto la bambina a dei test per stabilire la vera età di Natalia. Da allora, il comportamento di Natalia ha cominciato a deteriorare fino a che, dopo vari ricoveri, ha confessato di avere 18 anni.

Nel 2012, i Barnett hanno chiesto di far correggere l’età della figlia cosicché potesse ricevere un trattamento adeguato alla sua persona. A questo punto, Natalia era considerata un’adulta dalla legge e responsabile per se stessa. Tuttavia, Kristine e Michael non si sono tirati indietro, e hanno aiutato la figlia a iscriversi al college per studiare cosmetologia. Nel 2013, quando la famiglia si è trasferita in Canada perché il figlio Jacob potesse frequentare una prestigiosa università di fisica teorica, Natalia ha interrotto le comunicazioni con la famiglia. “L’ultima volta che l’ho sentita al telefono, mi ha detto che stava cucinando spaghetti per la sua nuova famiglia. Io non ho abbandonato nessuno” continua Kristine. Ma la polizia locale racconta una versione differente da quella presentata da Kristine, corroborata da nuovi documenti che lascerebbero intendere che tutti gli esami menzionati dalla madre riconducono invece l’età della bambina a 8 anni circa. Secondo la nuova versione dei fatti, sarebbe stata Natalia stessa a recarsi dalla polizia per denunciare di essere stata abbandonata. Ciò che non torna è perché la polizia abbia aspettato 5 anni prima di procedere con le accuse contro Kristine e l’ormai ex-marito Michael. L’ultima volta che i Barnett hanno visto Natalia è stato in tribunale, quando nel 2016 una coppia di nome Antwon e Cynthia Mans ha fatto domanda per diventare i nuovi tutori di Natalia, ristabilendo la sua data di nascita a quella di una bambina. I Barnett hanno obiettato, dichiarando che Natalia era un’adulta a tutti gli effetti. Da allora Natalia è scomparsa, ma Kristine e Michael sono comunque stati arrestati prima del rilascio su cauzione lo scorso 18 e 19 settembre. “Dal primo giorno questa era una missione d’amore. Ma quando porti un bambino nella tua casa, ti aspetti che sia un bambino” conclude Kristine. “Essere accusati di tutto questo non è comprensibile per me. È semplicemente orribile”.

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