Cosa, anzi chi c’è dietro le bordate di Adriano Celentano contro l’informazione che non darebbe sufficiente spazio ai no vax? Il Molleggiato, fa sapere Dagospia con uno dei suoi mitologici “flash”, è trivaccinato. Ma la sua battaglia sarebbe mossa da questioni familiari:
“Il di lui figlio Giacomo è contro in vaccini”, sottolinea Dago, che ci tiene a precisarlo: “Non è una indiscrezione: quando il 21 dicembre scorso il rampollo di Celentano si è presentato in Regione Lombardia per un suo progetto di lavoro, la sicurezza lo ha bloccato all’ingresso e gli ha impedito di salire perché sprovvisto di Green pass in quanto non vaccinato…”.
Il grido dolore del cantante, attore e presentatore 84enne sarebbe dunque anche un modo per rivendicare spazio di dibattito per il figlio e chi la pensa come lui. Uno spazio che, va detto, in televisione e soprattutto sui sociale non manca mai. Eppure, Celentano si è lanciato in intemerate soprattutto contro il piccolo schermo. L’ultima occasione?
La polemica con Beppe Brindisi, padrone di casa di Zona Bianca su Rete4. “Ciao ragazzi! Mi trovo costretto ancora una volta a sottolineare il ruolo di chi conduce talk e trasmissioni di informazione, secondo me incapaci nel tenere sotto controllo i famosi INTERRUTTORI – scriveva poche ore fa su Facebook Celentano -.
Trattasi di strani ospiti che non solo non accendono alcun tipo di LUCE, ma creano il BUIO attorno a chi non la pensa come loro. L’obbiettivo è sempre lo stesso. Non far capire cosa mai dirà quel poveraccio che è stato brutalmente INTERROTTO dagli OSCURANTISTI che vogliono a tutti i costi TACERE il pensiero ALTRUI…”.
“Tu sei simpatico – scriveva il Molleggiato rivolgendosi direttamente a Brindisi -, ma a volte non basta concedere la parola. Il valore di un conduttore sta nella capacità di tenere a bada l’ipocrisia degli ‘interruttori’ e da te, ma non solo da te, ce ne sono parecchi e sono più velenosi del virus”. Qualche giorno prima, ecco un’altra stilettata sui conduttori: “Basta con la dittatura dei talk show sui no-vax. Avete il compito di essere amorevolmente imparziali tra chi si vaccina e chi non si vaccina”.