L’incidente di Alex Zanardi, è stato un evento che ha sconvolto tutti. Una delle tappe della staffetta tricolore di “Obiettivo 3”, in cui l’ex pilota di Formula Uno, a bordo della sua handbike, percorrendo la Strada provinciale 146 ‘di Chianciano’, nel comune di Pienza, all’altezza del km 39+800, nei pressi del bivio per la località Sant’Anna in Camprena, si è scontrato frontalmente con un autocarro che viaggiava nella direzione opposta alla sua.
Le parole del giornalista sono state riportate da un noto giornale. Dove vi è documentato dettagliatamente tutto su quel tragico momento dello scontro, e un video che si fa fatica a guardare: “Ci sono le urla di Alex, lì dentro, terribili, strazianti, sconnesse e poi soffocate, una scena che mai avrei voluto vedere in vita mia, nonostante il lavoro che faccio da anni”. (Continua…)
Il video è prezioso poichè darà la possibilità di chiarire la situazione e fare chiarezza sulla dinamiche dell’incidente. Il video è stato sequestrato dalla Procura di Siena, come anche l’iPhone 11 di colore rosso di Alex: “Lo smartphone di Zanardi era nel suo alloggiamento di sicurezza sulla bici e lui stava guidando regolarmente con due mani.
Non stava facendo nessun video, non aveva assolutamente lo smartphone in mano. Poi, dopo una curva, ha perso il controllo dell’handbike e si è scontrato contro il camion che arrivava lentamente sulla carreggiata opposta. Ma non stava usando il telefono in quel momento. Il racconto del giornalista continua: “Stavo seguendo Zanardi sui sedili posteriori della golf bianca decapottabile di mia moglie Liliana. Alla guida c’era un’altra persona e io ero concentrato sulle riprese. (Continua…)
Ero in procinto di realizzare un servizio che non era solo un’intervista ad Alex che avrei dovuto fare una volta terminata la tappa, avevo deciso di inserire un po’ di immagini del tour in una delle zone più belle della Toscana”. “Quando ho iniziato la ripresa Zanardi era con la sua handbike dietro la nostra automobile. A un certo punto ha accelerato, ci ha sorpassato sulla destra. Poi è iniziata una lieve discesa, con una serie di tornanti. Alex ha perso il controllo dopo una curva a destra e si è scontrato con il camion. L’autista non aveva alcuna responsabilità, stava procedendo lentamente nella sua corsia, non poteva evitare l’impatto”.
“Mi sono fermato con l’auto, incredulo. Ho sentito le urla di dolore di Zanardi, poi quelle disperate della moglie che lo stava seguendo su un furgone. Per qualche istante non sono riuscito bene a capire che cosa fosse successo, non potevo concepire che fosse accaduta questa cosa a Zanardi. Infine ho provato a concentrarmi per chiamare i soccorsi. Ho preso lo smartphone è ho telefonato al 118. Ma qualcuno me lo ha strappato di mano. Un medico. Era sconvolto. Con il mio telefono ha urlato al 118 di far partire un’ambulanza immediatamente perché non c’era un minuto da perdere. “Sono un medico, ho soccorso il ferito, questo muore, questo muore” ha gridato e io sono rabbrividito. La gente della comitiva era disperata, c’era chi piangeva, c’era chi cercava di soccorrere Alex. Qualcuno raccontava di aver visto il volto di Zanardi devastato, altri sotto choc descrivevano la scena con particolari raccapriccianti”.