«Miglioramenti clinici significativi». Queste tre parole nel bollettino del 19 agosto del San Raffaele di Milano descrivono il piccolo ma importante passo avanti nella lunga salita iniziata da Alex Zanardi il 19 giugno, quando uno spaventoso schianto in handbike ha messo in serio pericolo la vita dell’ex pilota automobilistico, già capace di reagire all’incidente in cui perse le gambe nel 2001, diventando un simbolo di tenacia, senza abbandonare il volante e conquistando quattro ori paralimpici.
Il nuovo aggiornamento del San Raffaele è arrivato proprio a due mesi da quel drammatico scontro contro un camion durante una staffetta benefica su una strada vicino Siena: ha rotto un silenzio che durava dal 27 luglio, quando l’ospedale annunciava che due giorni prima Zanardi aveva subito il quarto intervento alla testa in trentasei giorni, necessario «per il trattamento di alcune complicanze tardive dovute al trauma cranico primitivo». (Continua…)
Nel giro di qualche giorno le condizioni si sono stabilizzate e, nel corso delle settimane, come ha reso noto il San Raffaele ieri, alle cure intensive Zanardi «ha risposto con miglioramenti clinici significativi. Per questa ragione – chiarisce il bollettino – attualmente è assistito e trattato con cure semi intensive presso l’Unità Operativa di Neurorianimazione, diretta dal professor Luigi Beretta».
Secondo il poco che filtra dal riserbo voluto dalla moglie Daniela e dal figlio Niccolò, il campione paralimpico in sostanza sta meglio, nel senso che non è in pericolo di vita, non si sono verificate infezioni e respira in modo autonomo, ma deve ancora smaltire la massiccia anestesia necessaria per gli interventi e non ha ripreso conoscenza. (Continua…)
E’ ancora presto per definire le sue condizioni neurologiche. Resta un paziente molto debole, per precauzione ancora si preferisce tenerlo all’interno del reparto di terapia intensiva, seppur sottoposto a cure meno intensive. In questi due mesi solo per pochi giorni Zanardi è uscito dalla terapia intensiva, quando all’ospedale di Siena,
dopo tre interventi chirurgici alla testa, è stata sospesa la sedazione e il 21 luglio e si è deciso di iniziare un percorso di neuroriabilitazione trasferendolo in ambulanza a Villa Beretta, nel Lecchese. Nella clinica specializzata, però, il cinquantaquattrenne bolognese è rimasto meno di quattro giorni: le sue condizioni sono tornate instabili e sono stato necessari il trasporto al San Raffaele e un nuovo intervento. Ora l’ultimo bollettino permette di sperare.