Aranzulla: “Cara Ferragni: voi influencer finirete, i miei tutorial no. Fatturo più di 3 milioni all’anno”

di redazione

Aranzulla: “Cara Ferragni: voi influencer finirete, i miei tutorial no. Fatturo più di 3 milioni all’anno”

| martedì 18 Dicembre 2018 - 13:38

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Aranzulla: “Cara Ferragni: voi influencer finirete, i miei tutorial no. Fatturo più di 3 milioni all’anno”

Lavora sul web e fattura milioni di euro, ma guai a chiamarlo influencer. Men che mai youtuber, lui coi video non c’entra nulla. “Scrivo guide semplici per rispondere alle domande della gente sulla tecnologia”. Come si installa una stampante? Come si elimina un messaggio da Whatsapp? Come si recupera una foto cancellata? Qualsiasi domanda informatica scritta con questa formula elementare su Google, restituisce tra i primi risultati il sito Aranzulla.it , creato nel lontano 2002 da Salvatore Aranzulla, che di anni ne ha solo 28 (allora ne aveva solo 12) e che con quell’intuizione è diventato la Bibbia vivente sulle tecnologie per milioni di utenti.

Salvatore Aranzulla, non ci dica che per avere successo adesso basta essere smanettoni e aprire un blog.
Non proprio. Mica è stato facile all’inizio.

E allora ci dica, come è partito?
Devo ringraziare mio cugino Giuseppe, che nel 2000 mi prendeva in giro perché lui aveva un computer in casa e io no. Iniziai a fare i capricci coi miei finché, un paio d’anni dopo, non me ne regalarono uno. Non avevo la più pallida idea di come si utilizzasse.

Ha imparato da solo?
Sì, abitavo a Mirabella Imbaccari, nel mezzo della Sicilia, figurarsi se avevo un tecnico a portata di mano. Risolvevo da solo i problemi al mio computer, poi ho iniziato a aiutare i miei compagni di scuola. Si era sparsa la voce e mi portavano a casa loro con la forza.

Sarebbe stata una vita più movimentata.
Quando ho visto che più persone mi facevano le stesse domande ho iniziato a stampare le risposte e a ri-utilizzarle. Avevo una cartellina con tutte le soluzioni ordinate: non ti funziona la stampante? Ecco a te. Vuoi masterizzare un cd? Un altro foglio. Aranzulla.it è iniziato distribuendo a mano le guide.

Quando arriva internet?
Nel 2002, e aprii subito il sito. Funzionava con una connessione lentissima e appena mi disconnettevo spariva dal web. Ogni volta che accendevo la linea sembrava decollasse un aereo.

In casa sapevano di questa sua passione?
Se ne sono accorti quando è arrivata la bolletta: una volta ci chiesero un importo che era tre volte lo stipendio di mio padre. Fu allora che mi tolsero la connessione, mi comprai un cavetto e usavo internet di nascosto ogni volta che i miei uscivano di casa.

Fin qui è un ragazzo come tanti. Cosa ha reso il suo sito una macchina da soldi?
La prima svolta è nel 2008, quando mi iscrissi al servizio Adsense. Ti permette di inserire un codice nel sito e da quel momento Google può vendere pubblicità nel tuo spazio. Non avevo idea di come sarebbe andata, era difficile quantificare, ma ricordo la sorpresa quando arrivò il primo assegno dall’America: era di quasi tremila dollari.

Non sono pochi, ma oggi su che cifre viaggia?
Adesso fatturo più di 3 milioni all’anno.

Il trucco?
A un certo punto ho smesso di scrivere pensando alle domande che mi ponevo io o che si facevano i miei amici e ho iniziato a analizzare le parole più ricercate dagli utenti sui motori di ricerca. Ho creato un sistema che individua le tendenze su Google: se tra le ricerche frequenti c’è “come scaricare musica da internet” o “come tagliare un video”, questo strumento me lo segnala. E le richieste della gente diventano i miei articoli, che nel titolo riprendono senza giri di parole quelle ricerche.

Oggi quante guide contiene il sito?
Siamo a novemila, lette ogni giorno da circa 700 mila persone. Aranzulla.it è tra i trenta siti più consultati in Italia.

Si ricorda la prima delle novemila?
Credo sia una cosa su come installare la stampante, erano i tempi in cui iniziavano a abbassare i prezzi e allora tutti se la mettevano in casa.

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