Vera e propria protagonista di questa stagione televisiva, Arisa si racconta in una lunga intervista rivelando nuovi dettagli circa il proprio privato. Dopo la veste provocante sfoggiata in queste ultime settimane, la cantante spiega la natura da ribelle insorta in lei nell’età dell’adolescenza, quando i genitori usavano nei suoi confronti un eccessivo senso di protezione, almeno a suo dire.
Più ad Arisa, o meglio a Rosalba Pippa (questo il vero nome, ndr) venivano tarpate le ali, più lei decideva di mostrare alla propria famiglia quanto quel comportamento fosse fuori luogo. Nel dettaglio, l’artista oggi racconta che mamma e papà la privavano di uscite con gli amici e le vietavano di fare le proprie esperienze di vita. Motivo per cui ha deciso di ribellarsi.
Una ribellione, la sua, arrivata di pari passo con lo sviluppo dell’adolescenza, capace di destabilizzare ogni ragazzino. “Il mio corpo è cresciuto di colpo – confida – Lo sviluppo a nove anni: le forme, il seno, l’altezza. I miei genitori non mi facevano uscire di casa. Erano terrorizzati, mi vedevano come qualcosa di incontrollabile.
Anche perché io ero esuberante, molto aperta”. E’ proprio da questo che nascono i timori dei genitori: “Avevano paura che qualcuno potesse farmi del male, che si potesse approfittare di questa mia predisposizione al “vale tutto”, che tra l’altro ancora ho. Mi hanno protetta molto, ma il loro amore mi toglieva le cose che, a quell’età, era normale facessi.
Ancora adesso per certi aspetti sono infantile, non sono una navigata”. Il limite della sopportazione arriva ad appena undici anni, quando l’artista della Basilicata decide di far vedere al padre un succhiotto proprio in segno di reale disobbedienza. “Mio padre mi ha visto il collo, uno shock: ‘Rosalba, cos’hai fatto?'”, è sbottato.
“La prima sigaretta invece a nove anni. Ho subito voluto dirglielo per fargli capire che non ero quella che lui pensava. Nel mentre mia madre girava per la casa urlando: ‘Stai zitta, stai zitta!’. Da noi si litigava tutti i giorni a causa mia”. Voi cosa ne pensate? Lasciateci il vostro commento sui social…