Attentato a Strasburgo, “Antonio Megalizzi ci sta lasciando”

di redazione

Attentato a Strasburgo, “Antonio Megalizzi ci sta lasciando”

| giovedì 13 Dicembre 2018 - 08:27

Condividi su:

Facebook Twitter
Attentato a Strasburgo, “Antonio Megalizzi ci sta lasciando”

STRASBURGO — «Mi sono innamorato dell’Unione Europea». Diceva proprio così, pochi giorni fa Antonio Megalizzi al suo ex direttore. E sembra quasi di sentirla, limpida, la sua voce. Anche ora che è tra la vita e la morte, nella rianimazione dell’ospedale Hautpierre di Strasburgo. Con un proiettile che l’ha centrato alla testa. Quasi come in un’esecuzione. «Ci ha puntato la pistola alla fronte», racconteranno le due sopravvissute. Quella di Antonio è la faccia bella dell’Europa. la faccia dei ragazzi dell’Erasmus. Dei «giovani matti — per usare le sue parole — perché io sono per gli Stati Uniti d’Europa, che è qualcosa di fondamentale».

Silvia Senette ha incrociato il suo destino con quello di Antonio sette anni fa, lei direttrice della radio e televisione trentina Rtt, lui tecnico del suono. Con le idee chiare per il futuro: il corso di laurea magistrale in European International Studies e la costruzione di un «media service giovane che si occupi di Ue». «Mi ha scritto esattamente queste parole», racconta ora Senette. E poi i viaggi da cronista nelle due capitali europee dalla sua Trento, con tutta la freschezza dei 28 anni, per Europhonica, la web radio legata al mondo universitario.

E che per tutti, qui a Strasburgo, significa Antonio. Ma anche Clara Rita Stevanato, veneta che vive a Parigi, Caterina Moser, di Trento e Bartek Niedzelski, un ragazzo franco-polacco con base a Strasburgo, anche lui rimasto gravemente ferito nell’attentato al mercatino di Natale. Clara e Caterina sono le due sopravvissute del gruppo. Erano tutti e quattro insieme. Il loro racconto è da brividi. «Si è appoggiato al muro e ci ha puntato la pistola alla fronte. Così…», hanno mimato alzando il pollice e l’indice e appoggiandolo alla fronte degli europarlamentari Antonio Tajani, David Sassoli e Daniele Viotti. Piangono.

Per tutto il giorno resteranno protette nell’Europarlamento per poi essere accompagnate in albergo dalla scorta di Tajani. Ancora spezzoni di angoscia. Luana Moresco, la fidanzata di Antonio che da 4 anni con lui condivide la vita e la passione per la politica (si è candidata per FI in Trentino), è partita subito insieme ai familiari di lui, il padre Domenico, dipendente delle Ferrovie dello Stato, la mamma Annamaria, che è catechista alla parrocchia Cristo Re di Trento, e la sorella Federica. È il padre di Luana a fare da portavoce. Un soffio di voce:

«Va malissimo, ci sta lasciando, non ce la facciamo più perché la situazione è precipitata, non so più cosa pensare, solo Dio può riportarlo. Notizie brutte. Brutte, brutte, brutte. Peggio di così non se ne possono avere». Antonio è in «coma e inoperabile». Piange di un pianto incontenibile il papà di Antonio. Il Corriere del Trentino raccoglie le sue parole: «Come si può essere forti in un momento così? È durissima, Antonio è in coma, in coma. Non riesco nemmeno a parlare dal dolore».

Un dolore che filtra. Sono autentiche le emozioni degli europarlamentari che con Antonio lavorano da anni. «Ecco, vorrei dirle questo — insiste Brando Benifei — questi ragazzi li conosco tutti. Amano l’Europa, fanno l’Erasmus, parlano di università e di progetti. Sono il futuro». E così anche Elly Schlein: «Antonio è un ragazzo entusiasta. Non posso credere che sia accaduto». La faccia bella dell’Europa, appunto. E un assurdo appuntamento con il destino.

HOW TO DO FOR
©How To Do For - Tutti i diritti riservati