Bibbiano: l’assistente che ha falsificato le pratiche dei bambini è stata reintegrata a lavoro

di admin

Bibbiano: l’assistente che ha falsificato le pratiche dei bambini è stata reintegrata a lavoro

| lunedì 09 Settembre 2019 - 11:48

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Bibbiano: l’assistente che ha falsificato le pratiche dei bambini è stata reintegrata a lavoro

Torna a lavoro l’assistente sociale Cinzia Magnarelli ha confessato di aver falsificato alcune relazioni sotto le pressioni dei propri capi, così da pilotare gli affidi

L’assistente sociale Cinzia Magnarelli ha confessato di aver falsificato alcune relazioni sotto le pressioni dei propri capi, così da pilotare gli affidi. Insomma, report bugiardi per togliere i bambini alle famiglie e darli in affido: ecco spiegato, in breve, il crudele “sistema Bibbiano” scoperto dall’inchiesta Angeli e Demoni.


Lo ha spiegato agli inquirenti una delle assistenti sociali indagate, accusata di falso ideologico, frode processuale, violenza privata e tentata estorsione. La Magnarelli, interrogata dal gip Luca Ramponi ha confessato le malefatte, ammettendo le proprie colpe e dichiarando di aver scritto il falso su ordine dei superiori.


Ecco, grazie al suo racconto ha la revoca della misura cautelare e potrà tornare a lavorare a Montecchio Emilia, dove era arrivata nel settembre 2018 dopo aver chiesto il trasferimento da Bibbiano, non riuscendo più a tollerare i meccanismi di Federica Anghinolfi e colleghi, dopo aver eseguito gli ordini ed essere stata una pedina fondamentale negli ingranaggi del “sistema Bibbiano”.

Così si è spiegata a LaVerità: “Io ho sempre pensato di muovermi nella massima tutela per i minori […] Il motivo per cui ho deciso di fare richiesta di trasferimento dal servizio che stavo svolgendo a un altro servizio, sempre nella pubblica amministrazione, è che mi ero resa conto che il servizio sociale utilizzava come criterio principe il controllo invece dell’aiuto”.
E in tutto questo, invece, il sindaco Pd di Bibbiano continua a rimanere agli arresti domiciliari. Al primo cittadino dem Andrea Carletti, infatti, che non è accusato di reati commessi contro i bambini, ma è indagato – in quanto delegato dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’ Enza – per abuso d’ufficio e falso ideologico (per cui solitamente non è previsto il carcere preventivo), è stata negata la revoca della misura cautelare.

Notizia riportata da IlGiornale.it

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