Bimbo ucciso dal patrigno: schiacciato col sedile per punizione

di redazione

Bimbo ucciso dal patrigno: schiacciato col sedile per punizione

| martedì 29 Gennaio 2019 - 18:43

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Bimbo ucciso dal patrigno: schiacciato col sedile per punizione

Alfie Lamb, un bambino di 3 anni residente alla periferia di Londra, è morto sull’Audi del suo patrigno, schiacciato con violenza da un sedile. Il bimbo stava giocando sul sedile posteriore dell’auto. L’uomo, il 25enne Stephen Waterson, infastidito dai suoni emessi dal piccolo durante i giochi, ha deliberatamente spinto indietro il sedile anteriore per colpirlo.

Alfie ha subito gravissime lesioni che lo hanno portato al decesso. Waterson è accusato di omicidio colposo. Indagata anche la madre del bambino, Adrian Hoare, 23 anni. La magistratura londinese ha aperto un’inchiesta, coordinata dal procuratore Duncan Atkinson che ha incaricato un perito di effettuare i rilievi sull’auto e ricostruire la dinamica dell’incidente.

Secondo quanto dichiarato dal medico legale in seguito all’autopsia, il bimbo è morto “per asfissia da schiacciamento. La morte è stata causata dal sedile del passeggero anteriore dell’Audi, quello su cui era seduto Waterson, che è stato spostato indietro con l’intento di schiacciare il bambino”.

Atkinson ha dichiarato che “il deliberato movimento del sedile” da parte del patrigno di Alfie è stato “effettuato non una sola volta, ma due“. Dopo il primo colpo “Waterson ha deciso di riportare avanti il sedile perché era ovvio che il movimento rendeva difficile la respirazione del bambino.

Ma quando Alfie ha ricominciato a fare rumore, Waterson ha spostato indietro il suo sedile di nuovo e lo ha mantenuto in quella posizione, schiacciando il bambino”. Alla guida dell’auto c’era la madre, che secondo le prime ricostruzioni non avrebbe fatto nulla per impedire la tragedia.

L’episodio risale al 1 febbraio 2018. Quel giorno, la madre ha chiamato i soccorritori raccontando loro: “Siamo saliti sul taxi e abbiamo messo il bambino sul seggiolino. Abbiamo provato a svegliarlo ma non ha ripreso conoscenza”.

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