Bocciata all’esame, si suicida a 21 anni: la famiglia è doppiamente sconvolta

di admin

Bocciata all’esame, si suicida a 21 anni: la famiglia è doppiamente sconvolta

| lunedì 16 Agosto 2021 - 18:59

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Bocciata all’esame, si suicida a 21 anni: la famiglia è doppiamente sconvolta

Credeva di aver fallito un esame, con uno scarto di solo l’un per cento dalla promozione. Poche ore dopo è stata trovata morta sulle rocce al di sotto del Britannia Bridge nel Galles continentale. L’Università di Cardiff, poi, è andata a ricalcolare il punteggio scoprendo un errore nel calcolo. La giovane doveva essere promossa. È questa la storia di Mared Foulkes, morta suicida nel luglio 2020, gettandosi da un ponte vicino alla città di Anglesey.

Meno di 12 ore dopo aver ricevuto il risultato l’estremo gesto. Il suicidio della giovane Mared Foulkes, di soli 21 anni ha scioccato tutta la città e il Paese. A seguito di approfondite ricerche e riconteggi quel brutto voto, che l’avrebbe spinta a togliersi la vita non era corretto. Dopo un riconteggio l’Università di Cardiff ha capito che la giovane avrebbe dovuto essere promossa.

Una «figlia amorevole» e una «vera amica e sorella», l’hanno così descritta la 21enne la sua famiglia, ancora disperata dopo la tragica scomparsa avvenuta l’8 luglio 2020. La studentessa lavorava in una farmacia il giorno in cui ha ricevuto il risultato del voto negativo via e-mail. Per l’avvocato della famiglia della giovane, Chaynee Hodgetts, ha  i parenti sono convinti che possa esserci un legame tra il risultato dell’esame, che poi si è rivelato erroneo, e l’estremo gesto della universitaria. «Tragicamente, non ha mai scoperto che il voto è stato poi corretto» ha raccontato alla stampa locale la signora Hodgetts, madre di Mared. «Ha avuto il risultato dell’esame con un errore del solo un 1% a separarla dalla promozione, poi si è buttata», ha continuato. Ieri il medico legale delegato dal giudice nel processo che si è aperto dopo la morte della 21enne ha sottolineato come il voto fosse rilevante per il caso e quindi ha ordinato a un rappresentante dell’Università di collaborare all’inchiesta per far luce sulla morte di Mared. «All’Università sarà chiesto di illustrare il modo nel quale sono stati calcolati i risultati. Non sarò in grado di proseguire senza che qualcuno dell’ateneo di Cardiff mi aiuti a capire il sistema dei risultati e come sono arrivati ai risultati degli esami», ha proseguito il medico legale. L’intera processo dovrebbe svolgersi nella città di Caernarfon, in Galles.

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