Da qualche mese è in discussione presso il Governo presieduto dal Premier Conte tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega di Salvini un provvedimento che andrebbe a sanare alcune situazioni debitorie riguardanti le tasse per alcuni cittadini. Tra tali provvedimenti vi sarebbe quindi la cosiddetta “pace fiscale”, che andrebbe automaticamente a sanare alcune cartelle di pagamento soprattutto di basso importo per cittadini in particolari situazioni finanziarie. I debiti che saranno condonati potrebbero essere quelli che coinvolgono multe, bollo auto ed alcune imposte locali che non superino il valore totale di 1.000 euro e maturati tra il 2000 e il 2010, anche se non è esclusa un’estensione del periodo anche ad anni successivi.
Per poter capire se la propria cartella è compresa nella pace fiscale bisognerà quindi capire, indipendentemente dal mittente, se i canoni e gli importi dovuti fanno riferimento al periodo di condono. Tutto questo non è ovviamente confermato in quanto il decreto non è ancora esecutivo, ma secondo le indiscrezioni del quotidiano Il Sole 24 Ore tutti gli importi indicati saranno cancellati in automatico e non bisognerà presentare alcuna domanda di condono.
Il provvedimento per la pace fiscale dovrebbe essere introdotto con la nuova Legge di Bilancio 2018, anche se è ancora in corso una versa e propria guerra con la Bce e il Fondo Monetario Europeo che non hanno alcuna intenzione di cedere ed approvare la manovra progettata da Movimento Cinque Stelle e Lega.
Le indiscrezioni riguardanti la pace fiscale però sembrano confermate: verrebbero quindi cancellate tutte le micro cartelle che comprendono multe, bollo auto, tributi locali, Tari, Imu e Tasi, per un totale di circa 3 milioni di cartelle, stima ovviamente non confermata da dati ufficiali. Secondo sempre le indiscrezioni confermate dal Sole 24 Ore, la pace fiscale non riguarderà risorse proprie comunitarie come ad esempio l’iva e i dazi e non sarà previsto alcun rimborso per coloro che invece le tasse le hanno pagate regolarmente.
Pare invece che tutti gli importi che saranno saldati tra la data in cui entrerà in vigore il decreto e la data di rottamazione ufficiale delle cartelle saranno interamente rimborsati, o ancor meglio utilizzati per sanare delle altre posizioni debitorie se presenti.
Secondo alcuni calcoli iniziale, la pace fiscale potrebbe costare alle casse dell’Italia una cifra di circa 524 milioni di euro, molto meno rispetto alle stime iniziali che parlavano di oltre 2 miliardi di euro. (Continua dopo la foto).
E’ in fase di studio un ulteriore provvedimento per le tasse non pagate tra il 2013 e il 2017 che non prevederà però un’ingiusta cancellazione o un condono, ma un “ravvedimento operoso straordinario”, una sorta di soluzione secondo cui i debitori potranno sanare l’intero importo, senza però il versamento di sanzioni ed interessi che invece sarebbero stati dovuti per il ritardo. Non ci resta quindi che attendere l’esito della manovra della Legge di Bilancio 2018 che sarà stabilito nei prossimi mesi, quando la discussione tra il Governo Conte e l’Europa avrà finalmente un esito definitivo, si spera entro la fine dell’anno in corso, in modo che i cittadini potranno avere chiara la situazione.