C’è un nuovo anno di pandemia da lasciarsi alle spalle come era già successo 12 mesi fa con il 2020. Restano alcuni riti tradizionali, ma con regole che impediscono veglioni e raduni in piazza, abitudine dei decenni passati. Anzi dei secoli passati.
Si chiamavano strenae i doni che gli antichi romani usavano scambiarsi all’inizio dell’anno, inizio indicato da Giulio Cesare nel primo di gennaio in quel calendario che è ancora la base del nostro. E ancora oggi fra l’ultimo giorno dell’anno e il Capodanno ci si scambiano auguri e si fanno riti propiziatori anche se non si donano più fichi accompagnati da ramoscelli d’alloro come le strenne, dal bosco della divinità Strenia.
Nel mondo occidentale il giorno festivo è il 1 gennaio, ma la festa e la cena si fanno la sera precedente, quella di San Silvestro, il 31 dicembre, la vigilia in cui si fa il veglione, cioè si sta svegli fino a mezzanotte (quest’anno senza feste di piazza e con discoteche e locali da ballo chiusi). Tutto accade nella notte fra l’ultimo giorno di un anno, in questo caso del 2021, e il primo del successivo, il 2022.Dalla notte dei tempi è momento di espiazione, di chiusura di un ciclo e dell’inizio di un altro.
I riti contro il male. Ci sono riti per scacciare il maligno in tutte le fine d’anno. Bruciano tradizionalmente il vecchio (anno) in forma di fantoccio molte città italiane e anche tante popolazioni straniere. C’è chi spara colpi in aria e chi getta pezzi di legno ardente, oltre a buttare i piatti rotti dalle finestre.
Tornando a Roma antica, ricorda l’enciclopedia Treccani, c’era l’espulsione dalla città di Mamurio Veturio, un vecchio rivestito di pelli che rappresentava Marte, cioè l’anno vecchio, il 14 marzo. Gettare oggetti vecchi dalle finestre ha lo stesso significato.
Riti di buon augurio. Si parte dai proverbi: «Anno nuovo, vita nuova», «Buona fine e miglior principio». Poi ci sono i riti. Nel Laos si prega per la fertilità della terra, gettando in apposite buche l’acqua per provocare la pioggia. In Estonia si distribuiva alla servitù e al bestiame una focaccia in forma di verro, il maiale da riproduzione, come mezzo di fecondazione.
In Belgio si fanno gli auguri di buon anno agli alberi e al bestiame. In Scozia si cammina in processione, da est a ovest come il sole, dietro un uomo coperto da una pelle di bue. In Irlanda, come si faceva con il fuoco di Vesta nell’antica Roma, si accende il nuovo fuoco dal quale poi si accendono tutti gli altri. Mai mancano casa e tavola: dal bacio sotto il vischio a cotechino e lenticchie in tavola perché ogni società che si rispetti almeno un rito culinario lo mette in campo per iniziare al meglio il nuovo anno, compreso il brindisi.