Flavio Briatore ha ricevuto una grande umiliazione: l’imprenditore piemontese è stato colpito nell’orgoglio

Flavio Briatore, nelle scorse settimane, è salito alla ribalta delle cronache per il polverone sollevato sulla pizza. In una strategia di marketing davvero poco chiara ai più, l’imprenditore piemontese si lanciò in un ardito paragone con la sua Crazy Pizza, il locale romano di sua proprietà.

Nell’esporre e rendere noti i prezzi delle sue “prelibatezze”, ebbe anche modo di sollevare dubbi sul costo della pizza napoletana, che oscilla tra i 3 ed i 4 euro per una Margherita nella città di Partenope. Addirittura mostro perplessità sull’effettiva bontà della stessa, impossibile considerato l’infimo prezzo. Dichiarazioni che scatenarono un vero e proprio finimondo.

Ebbene, la grande beffa per Briatore è arrivata davvero a stretto giro di posta. Al Teatro Mercadante di Napoli, infatti, è stata presentata la “50 Top Pizza Italia 2022” che, come si evince dal nome, indica appunto le 50 migliori, in una classifica stilata da “50 Top Pizza“, una sorta di Sacro Graal per il settore.

Flavio Briatore.Le migliori pizzerie italiane: ecco quali sono

La migliore in Italia è ubicata a Caserta; si tratta di I Masanielli – Francesco Martucci, che per vincono il titolo per la quarta volta consecutivamente. Alle loro spalle, 50 Kalò di Ciro Salvo, a Napoli mentre completa il podio 10 Diego Vitagliano Pizzeria, sempre nel capoluogo partenopeo.

Si tratta di una guida davvero autorevole sulle pizzerie, che ne vede oltre 500 incluse; le prime 50 della classifica sono considerate “Top”, mentre dalla 51ma alla 100ma posizione, Grandi Pizzerie.

Una classifica, questa, che ha inferto davvero un brutto colpo a Briatore. La sua Crazy Pizza, evidentemente troppo “Crazy”, non è piazzata nemmeno tra le migliori 50, di certo una situazione tutt’altro che piacevole per l’imprenditore che si era speso in prima persona.

Evidentemente non è bastato a Briatore “spingere” sul costo della pizza che, essendo il più elevato possibile, presuppone abbia anche ingredienti di qualità superiore. Una battaglia via social finita mestamente per l’imprenditore, che ha dovuto incassare davvero un brutto colpo. E, come se non bastasse, beffa delle beffe, è arrivata dalla stessa classifica che smentendo le parole dell’ex manager di F1, ha piazzato sul podio proprio due pizzerie napoletane e non salernitante come da lui sostenuto, per una sconfitta su tutti i fronti.