Trentacinque anni, compiuti 13 giorni fa Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso la notte scorsa a Roma, si era sposato 43 giorni fa ed era tornato dal viaggio di nozze lunedì scorso, per festeggiare nella capitale il suo compleanno. “Non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli”, racconta commosso il comandante della stazione dei Carabinieri di Piazza Farnese Sandro Ottaviani.
“Mario – aggiunge – era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato nel lavoro. Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Marta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto. “Non appena abbiamo saputo quello che era successo – sottolinea il comandante – io e mia moglie ci siamo precipitati in ospedale. Adesso lei è con la vedova, perché noi siamo tutti una grande famiglia”.
“Bastardi maledetti…vi ammazzo”, si sfoga sui social un cugino dell’uomo ucciso. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. “Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro” scrive qualcuno. “Non ci sono parole..” aggiunge un altro.
Un carabiniere è stato ucciso con 8 coltellate, una di queste al cuore, per un borsello e 100 euro. Così è morto alle 3 di questa notte il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega (chi era), mentre era in servizio a Roma. E’ accaduto in via Pietro Cossa, nel centralissimo quartiere Prati.
Il giovane brigadiere, nato a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, era sposato da appena 43 giorni ed era tornato da pochi giorni dal viaggio di nozze in Madagascar. Ad aggredirlo e ucciderlo, secondo una prima descrizione, sarebbero stati in due: cittadini magrebini, alti circa 1 metro e 80, magri. Uno indossava una felpa nera, l’altro una felpa viola e con i capelli mesciati.
Le ricerche dei due aggressori vanno avanti a 360 gradi. I carabinieri stanno ascoltando alcune persone in caserma. Due di queste persone erano ospiti dell’hotel di lusso Le Meridien, che si trova a pochi passi da piazza Cavour. Al momento non ci sarebbero fermi. Secondo quanto si apprende da fonti investigative i vigili del fuoco avrebbero ispezionato tombini e grate adiacenti all’albergo alla ricerca dell’arma del delitto.