Tutte le foto alla fine dell’articolo. E anche per Leone è arrivato il momento di assaggiare la mitica Nutella. La coppia formata da Chiara Ferragni e Fedez è partita per andare in vacanza sulle nevi, in Trentino, e per il piccolo è arrivato questa inaspettata sorpresa post natalizia. A postare lo storico momento naturalmente mamma Chiara dalle stories del suo seguitissimo account Instagram, che vedono spesso Leone protagonista. Il primogenito dei Ferragnez è seduto mentre gioca con i colori, quando si avvicina di soppiatto la mamma con in mano un pezzo di pane e Nutella. Leone capisce che è in arrivo qualcosa di buono e immediatamente assaggia. Chiara chiede impaziente: “Com’è amore? Com’è?!” e il piccolo, per tutta riposta, si lascia andare “svenendo” sulla sedia. Un esperimento positivo, per un “merendina” che Leone imparerà a conoscere molto bene… Molti utenti, però, l’hanno criticata duramente. Il motivo? Gli zuccheri ai bimbi. A tal proposito vi riportiamo le parole della dottoressa Margherita Caroli.
Gli zuccheri semplici vengono aggiunti in molte bibite e alimenti per migliorarne il gusto e facilitarne la conservazione. È proprio questa loro presenza così frequente e “ingombrante” a mettere a rischio la salute di bambini e adulti. Un nuovo allarme per ridurne il consumo viene dall’American Heart Association, l’associazione dei cardiologi statunitensi, che per la prima vola nella sua storia ha pubblicato delle linee guida sulle quantità di zucchero ottimale per i bambini. “È un problema di salute, ma anche di gusto e di abitudini alimentari: un bambino abituato a cibi e bevande zuccherate, ricercherà sempre più quel sapore, e non vorrà altro”, dice la dottoressa Margherita Caroli, consulente dell’Unione europea e temporary advisor dell’Organizzazione mondiale della sanità. (Continua…)
Dottoressa Caroli, perché gli zuccheri semplici fanno così male? “Fanno male perché favoriscono l’accumulo di tessuto adiposo. Inoltre quando vengono metabolizzati, si genera un picco di insulina, che oltre a favorire lo sviluppo di grassi, causa fenomeni infiammatori ai tessuti. E gli stati infiammatori possono portare a diabete, tumori e malattie cardiovascolari. Lo zucchero fa bene quindi solo alle ditte che lo producono, di certo non alle persone e men che meno ai bambini. Se pensiamo che in un adulto circolano 5 g di glucosio e che in una semplice brik da 125 ml di succo di frutta ci sono oltre 10 g di zucchero, ci rendiamo conto che tsunami un semplice succo possa provocare nell’organismo di un bambino”.
Oltre ai succhi di frutta, in quali altri prodotti c’è più zucchero? “In tutte le bibite dolcificate, inclusa la camomilla che molti genitori danno ai bambini di 2-3 mesi per farli calmare. Se camomilla deve essere, che almeno sia non zuccherata. E quasi tutti gli snack in commercio hanno zuccheri aggiunti”. (Continua…)
Le merendine sono spesso date ai bambini perché sono comode, gustose e veloci. Alternative altrettanto semplici? “Per lo spuntino di metà mattina o pomeriggio è così difficile preparare del pane con pomodoro o con un velo di marmellata, magari fatta in casa con poco zucchero? Oppure una fettina di pane e formaggio, visto che i bambini hanno sempre bisogno di calcio. Non mi sembra scomodo neanche sbucciare una mela o due mandarini: in inverno un po’ di vitamina C non fa certo male”.
Quindi concorda con le raccomandazioni dell’American Heart Association, per cui lo zucchero non va dato prima dei 2 anni e dopo i 2 anni non deve superare i 25 grammi al giorno, cioè 5 cucchiaini da tè circa? “Sì, assolutamente. La regola dei 5 cucchiaini, però, può essere fuorviante, visto che lo zucchero, come abbiamo detto, è presente in molti prodotti e i genitori potrebbero facilmente superare il limite, soprattutto se lo mettono dove non ce n’è bisogno: come nel latte, per esempio. Per regolarsi devono imparare a leggere meglio le etichette sui prodotti alimentari, visto che lo fanno così bene con quelle dei vestiti. Se lo zucchero è indicato tra i primi 3 ingredienti, allora ce n’è troppo, sicuro. Io divento una bestia pensando che i genitori sono sempre molto attenti a leggere le etichette dei vestiti e quindi a cosa mettono addosso ai loro figli, e non a quello che ci mettono dentro”.