Chiude la sua bottega dopo 50 anni: “Colpa della fattura elettronica, troppo complicata”

di redazione

Chiude la sua bottega dopo 50 anni: “Colpa della fattura elettronica, troppo complicata”

| martedì 15 Gennaio 2019 - 11:01

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Chiude la sua bottega dopo 50 anni: “Colpa della fattura elettronica, troppo complicata”

Dopo più di 50 anni di attività, Maria Frizzero ha deciso di chiudere la sua bottega storica di generi alimentari a San Vittore di Colognola, nel veronese. La motivazione? L’arrivo della fatturazione elettronica: “Troppo tecnologica e complicata per me. Ho assistito all’arrivo del registratore di cassa e al passaggio dalla lira all’euro adeguandomi subito, ma di fronte alla fattura elettronica sono costretta ad arrendermi”.

La novità non è stata ben vista da molti professionisti. Le difficoltà dell’introduzione della fatturazione elettronica sono state riconosciute da più parti, a partire dai commercialisti. Ma c’è chi si è arreso e proprio non è riuscito ad affrontare il passaggio dalla fattura tradizionale a quella elettronica, diventata obbligatoria dal primo gennaio 2019. È il caso di Maria Frizzero, proprietaria di una bottega storica della frazione di San Vittore di Colognola, nel veronese. Il suo negozio di generi alimentari chiude dopo più di 50 anni. In cui Maria ha affrontato qualsiasi difficoltà, passando anche per la crisi economica degli ultimi anni. Ma alla fine ha ceduto alla novità tecnologica.

Maria racconta a L’Arena come mai ha preso questa decisione: “Ho assistito all’arrivo del registratore di cassa e al passaggio dalla lira all’euro adeguandomi subito, ma di fronte alla fattura elettronica sono costretta ad arrendermi. Troppo tecnologica e complicata per me”. Neanche le fatiche del lavoro quotidiano, senza mai vacanze, l’avevano portata a una scelta così drastica: “Ho preso le redini della bottega nel 1967, dopo un infortunio sul lavoro di mio marito Giuseppe, e da allora non ho mai fatto un giorno di ferie né, grazie a Dio, di malattia”.

Poi racconta ancora di essere rimasta vedova, con due figli, “da crescere: non potevo arrendermi, né per loro né per le persone di San Vittore che mi hanno sempre voluto bene”. Eppure ormai la decisione è presa: “Se non fosse stata imposta la fatturazione elettronica e la relativa apparecchiatura, avrei tenuto ancora la bottega aperta per un bel po’”. Eppure anche Maria non riesce a rassegnarsi all’idea della chiusura: “Da quando ho chiuso spesso piango. Tanto che ci vedo persino di meno e pure l’oculista mi ha certificato questo abbassamento di vista. Ma i miei figli fanno altri lavori, hanno le loro occupazioni e le loro famiglie, come è giusto che sia, e io devo abituarmi a fare la pensionata”.

Cos’è e come funziona la fatturazione elettronica
La fatturazione elettronica è obbligatoria dal primo gennaio 2019 per chi ha una partita Iva e non rientra nel regime agevolato o forfetario. La vecchia fattura cartacea viene sostituita da quella in formato elettronico per tutti i professionisti. L’obbligo riguarda sia i rapporti tra due titolari di partita Iva, il cosiddetto b2b, sia quelli tra un operatore commerciale con partita Iva e un cliente finale, definito b2c.

La fattura elettronica richiede l’emissione attraverso software digitali ed è necessario l’utilizzo di un pc, tablet o smartphone. Per i professionisti è necessario utilizzare un Sistema di interscambio (Sdi), attraverso cui inviare le fatture ai clienti. La fattura può essere trasmessa solo in formato Xml, altrimenti viene considerata non valida. La fatturazione elettronica è diventata obbligatoria in seguito a una legge approvata durante la scorsa legislatura ed è entrata in vigore a partire dal primo gennaio 2019.

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