Continuano le segnalazioni di cimici cinesi in varie zone italiane. L’ultimo caso è quello di Capodimonte, dove è stata denunciata una vera invasione.
È nota come cimice marmorata asiatica e ormai è diventata piuttosto comune in diverse zone d’Italia. Un’invasione così, tuttavia, non si era mai registrata a Napoli, a differenza del Nord Italia che invece ha iniziato a farci i conti già da un paio d’anni. In particolare, a lamentarsi sono gli abitanti di Capodimonte,che hanno denunciato una presenza massiccia dell’insetto soprattutto nelle aree adiacenti il bosco o il rione Lieti. Molti infatti riferiscono di non poter più stendere il bucato, mentre secondo altri sarebbe diventato proprio impossibile uscire di casa.
L’invasione della cimice cinese
Sta diventando ormai una vera e propria piaga quella della cimice cinese, un piccolo parassita asiatico la cui diffusione è stata favorita soprattutto dalla presenza di autunni ormai particolarmente caldi. Sono diverse le zone della nostra penisola ad esserne state colpite. Prime tra tutti le regioni del Nord Italia, dalla Lombardia al Piemonte, fino all’Emilia Romagna, ma non mancano segnalazioni di forti disagi anche da altre zone.
Il caso di Capodimonte
Risale alle ultime ore infatti la segnalazione da Capodimonte, a Napoli, dove la popolazione denuncia di essere costretta a barricarsi in casa per evitare il disgustoso parassita.Gennaro Acampora, consigliere della III Municipalità, ha raccolto le testimonianze di questo disagio e ha deciso di contattare l’Asl.
“La situazione ormai sta diventando insostenibile” afferma. Ed altre segnalazioni di una massiccia presenza della cimice cinesearrivano anche da altre zone del capoluogo campano, come via Arenaccia, Colli Aminei e zona Ponti Rossi.
Calamità naturale in Friuli
E c’è addirittura chi nel 2016 ha chiesto lo stato di calamità naturale, come alcuni comuni in provincia di Udine, tra cui Sedigliano. Qui le cimici asiatiche spuntavano ovunque, anche nelle docce. E la popolazione ha invocato a gran voce una disinfestazione radicale, anche con l’uso di elicotteri, come avvenuto in Emilia Romagna.
Segnalazioni sui social network
Non mancano anche numerosissime segnalazioni sui social network. In diversi post, la popolazione di Torino, ad esempio, sta denunciando una vera invasione delle abitazioni, e lo stesso accade in centri come Milano, Bologna, Lecco, Varese, Venezia, Cagliari, Terni, Trani, Parma. Insomma, una diffusione capillare che interessa praticamente tutta la penisola, senza esclusione di colpi.
Un grosso danno per l’agricoltura
Va detto in ogni caso che l’insetto è del tutto innocuo per la salute umana, tuttavia la sua presenza ha provocato non pochi danni all’agricoltura, soprattutto nel Nord Italia.
La Lombardia ad oggi risulta essere la regione più colpita, con ben il 40% di danni nei raccolti di soia e frutteti. Il dato è emerso grazie ad un intervento della Coldiretti, a seguito delle numerose segnalazioni ricevute: le aree più colpite risultano essere quelle di Mantova, Varese, Sondrio, Milano, Brescia e Como.
La diffusione della cimice cinese dunque, è un fenomeno da tenere sotto controllo: l’insetto risulta infatti essere particolarmente prolifico, dal momento che depone tra le 300 e le 400 uova almeno un paio di volte all’anno. Per la salute umana, invece, il solo disagio proviene dal tremendo odore che queste emanano quando schiacciate.
Come debellarle
Sono diversi i sistemi esistenti per poterle debellare, da quelli chimici- primi tra tutti gli insetticidi, che possono però risultare dannosi per esseri umani ed animali – a quelli naturali. Sembra infatti che possa essere sufficiente un infuso a base di acqua e tabacco oppure, semplicemente, acqua calda e sapone.
Il sapone infatti disidrata questi insetti, provocandone la morte: spruzzarne un po’ sulle superfici su cui le cimici sono solite poggiarsi potrebbe essere sufficiente per ridurne drasticamente la presenza.