“Oggi qui noi abbiamo vinto”. E a giudicare dalle foto, dai numeri social e dall’affetto dimostrato, viene davvero facile dire che Matteo Salvini ha davvero vinto. Ad accoglierlo a Pontida ci sono migliaia di persone, ce ne sono talmente tante che gli abitanti hanno addirittura aperto i cancelli delle proprie abitazioni. “Non ho mai visto una Pontida così”, dice il leader della Lega. E in effetti, il “pratone” è davvero pieno, ma soprattutto è carico.
Carico di bandiere, di ideali, di progetti, di rabbia per questo governo dell’inciucio, ma c’è anche tanto amore. “La politica senza cuore e senza passione non è politica, ma una cosa da poltronari e qua ci sono valori”, urla a gran voce Salvini. L’amore per una politica sincera “fatta per il bene del Paese” si sente nell’aria, nei cori dei presenti e si legge negli sguardi di tutte quelle persone che hanno scelto di andare a Pontida.
Salvini non può far altro che ringraziare tutti questi sostenitori “uomini, donne e bambini, sono io che dico grazie a voi per questo spettacolo”. Vedere tutta quella gente fa davvero impressione, fa venire i brividi. La piazza è davvero piena, quella davanti al leader della Lega è “l’Italia unita nel nome del lavoro“. È l’italia che non vuole il governo giallorosso, è l’Italia che ha condiviso le idee e le mosse dell’ex ministro dell’Interno dall’inizio alla fine, è l’Italia che vuole andare a elezioni perché questo governo non rappresenta il nostro Paese e “noi vinceremo”.
Il discorso di Matteo Salvini dal palco di Pontida è davvero carico di argomenti, di emozioni e di rabbia per “tutti quei politici che se ne stanno chiusi nel palazzo e tengono solo alle loro poltrone”. E in quasi un’ora di discorso, il leader del Carroccio mette il carico da 90 su tutto. Ma è sul finale che gli occhi dei suoi sostenitori si sono riempiti di lacrime.
Salvini, infatti, ha fatto salire sul palco alcuni bambini, soli o con i propri genitori. E a una in particolare ha voluto dedicare qualche secondo: a Greta. “Greta è questa spelendida ragazza con i capelli rossi dopo un anno è stata restituita alla mamma – spiega Salvini emozionato -. Mai più bambini rubati alle loro famiglie, mai più bambini rubati alle mamma e papà, mai più bimbi come merce”. Queste parole sono scandite chiaramente. Gli striscioni con riferimenti a Bibbiano arrivano sul palco. Fanno rabbrividire. E Greta è una delle poche che ce l’ha fatta, una fortunata. Ma non deve essere così. Lo scandalo di Bibbiano è agghiacciante, non dovrebbe proprio esistere.
Poi Salvini si interrompe chiede ai presenti di prendersi per mano perché “la giornata di oggi sia l’inizio di una pacifica, democratica, rivoluzionaria liberazione del nostro Paese nel nome del lavoro, della dignità dell’orgoglio e della sicurezza. Viva la Lega, viva Pontida e viva l’Italia”. E prima di lasciare il palco il leader del Carroccio batte un “cinque” alla mamma della ragazzina e poi alla stessa Greta. Loro si sono ritrovate, ma gli altri? Quanti bambini non vivono più con i loro genitori naturali perché sono stati portati via con l’inganno? Perché il Pd sta zitto e di Bibbiano non ne parla? Anzi, minimizza. Perché? Loro non risponderanno, ma oggi la piazza ha risposto in tutto e per tutto a Salvini.