“Comprate il nostro pandoro”. Web mobilitato per salvare Melegatti

di redazione

“Comprate il nostro pandoro”. Web mobilitato per salvare Melegatti

| giovedì 06 Dicembre 2018 - 19:10

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“Comprate il nostro pandoro”. Web mobilitato per salvare Melegatti

Dipendenti senza stipendio da mesi, riscossa da Facebook

L’annuncio del riavvio della produzione, con la riapertura anche dello spaccio aziendale dal 25 novembre, era arrivato con un post sulla pagina Facebook: Siamo di nuovo al lavoro. E su WhatsApp è subito diventato virale il messaggio dei dipendenti: «Da oggi tornano al lavoro le operaie e gli operai di Melegatti senza stipendio da mesi.

Ritornano a produrre per Natale. Compriamo uno o due pandori Melegatti affinché anche queste operaie e questi operai possano avere un sereno Natale. Diffondi il messaggio su Melegatti, se ritieni importante il lavoro e la tradizione natalizia». E il messaggio, con quello che gli esperti chiamano viral marketing, ha avuto successo con oltre 30mila mi piace sulla pagina Facebook e un passa parola sui social che sta spingendo i consumatori a comprare pandori e panettoni Melegatti nei supermercati che hanno deciso, seppure all’ultimo momento, di far loro posto (dall’Esselunga alle catene, a partire dai punti vendita del Veronese, come Martinelli, Tosano, Migross e Rossetto) o direttamente con gli ordini in azienda commissionando colli da 24 pezzi.

Una risposta che potrebbe far sì che anche l’asticella degli oltre 1,5 milioni di dolci natalizi possa essere superata e poi consentire, come concordato con il Tribunale di cominciare a sfornare i prodotti pasquali e tornare a produrre le tradizionali brioche.

«Sono stati giorni frenetici – ha spiegato Luca Quagini, chairman e Ceo di Sdg Group – nei quali abbiamo portato a casa un risultato di grande importanza per questa azienda che ha segnato un pezzo di storia della nostra cultura gastronomica e che continuerà a farlo». Grazie anche alla generosità della Rete. Che, chiosa Gianluca Arnesano, fra i primi a occuparsi di viral marketing con l’omonimo testo scritto una decina di anni fa e docente di digital marketing all’Università Partenope di Napoli, può essere piena di fake news e cattiva nel distruggere la reputazione di una persona o un’azienda ma anche dimostrarsi solidale nelle cause in cui crede. Come quella degli operai della Melegatti. Per scrivere una nuova bella storia di Natale.

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