I genitori di Reece, un bimbo britannico di 7 anni, sostengono che il Comune di North Lanarkshire “ci sta facendo passare l’inferno in Terra come famiglia”. La sorella 15enne del ragazzino, affetto da paralisi cerebrale, ha fatto un video per evidenziare le difficoltà che la madre deve affrontare ogni giorno per “rendergli la vita normale”.
Comune le nega gli aiuti: costretta a portare su e giù per le scale ogni giorno il figlio disabile
I genitori di Reece, un bimbo britannico di 7 anni, sostengono che il Comune di North Lanarkshire “ci sta facendo passare l’inferno in Terra come famiglia”. La sorella 15enne del ragazzino, affetto da paralisi cerebrale, ha fatto un video per evidenziare le difficoltà che la madre deve affrontare ogni giorno per “rendergli la vita normale”.
Comune le nega gli aiuti: costretta a portare su e giù per le scale ogni giorno il figlio disabile
La madre di un ragazzo che non è in grado di camminare è costretta a portarlo su e giù per due rampe di scale diverse volte al giorno dopo che il Comune non le ha accordato i finanziamenti per rendere la propria casa “accessibile ai disabili”. Il figlio più giovane di Gary e Mary Rogerson, Reece, sette anni, ha una paralisi cerebrale e una carenza di idrocortisone che colpisce gli ormoni fondamentali per la sua salute generale. Usa una sedia a rotelle e ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, quindi Mary è costretta a trasportare il bambino, che pesa 50 kg, per le due rampe di scale che conducono al piano superiore. I genitori, insieme ai fratelli maggiori di Reece, Courtney, 15 anni, e Raith, 16 anni, sostengono che il North Lanarkshire Council “abbia deluso” il bimbo gravemente disabile.
La scorsa settimana Courtney ha pubblicato un filmato su Facebook che evidenza le difficoltà che sua madre Mary, 53 anni, deve affrontare ogni giorno portando Reece su e giù per le scale. La coppia, proprietaria della casa, afferma che il Comune si è offerto di pagare £ 6000 per dei lavori di ristrutturazione, tra cui un montascale. Ma questo “non è abbastanza”, dicono. Peraltro sostengono di aver speso di propria tasca 20.000 sterline (oltre 22mila euro) “necessari per garantire a Reece di entrare e uscire da casa sua”.
“Io e Gary abbiamo comprato questa casa dal consiglio nel 1999, ma non sapevamo che Reece sarebbe nato così. Poiché la nostra casa non era adatta alle sue esigenze – spiega Mary – ci siamo trasferiti in una proprietà in affitto quattro anni fa e ci è stato riferito che sarebbero stati effettuati i lavori per venire incontro ai suoi problemi. Questo significava che avremmo potuto venduto la nostra casa e vivere lì. Ma ci sono stati ritardi dopo ritardi e abbiamo pagato l’affitto, un mutuo e una doppia tassa comunale per una proprietà vuota. “Aspettare così tanto tempo per i lavori di ristrutturazione ci ha paralizzato finanziariamente e non ci è rimasta altra scelta che tornare a casa nostra”.
La famiglia Rogerson sostiene che il Comune dovrebbe coprire il costo totale delle ristrutturazioni – mai realizzate – proprio perché promessa dallo stesso consiglio comunale sulla proprietà in affitto. “L’unica soluzione è che il Consiglio paghi i lavori o che ci trovi una casa adatta”, ha affermato la donna. “Io e Mary stiamo diventando più anziani. Con la crescita di Reece e invecchiando sarà più difficile prendersi cura di lui senza le strutture adeguate di cui ha bisogno. Dobbiamo sapere che andrà tutto bene” dice papà Gary. Nel frattempo, alla famiglia è stato offerto un montascale, insieme all’assistenza di un fornitore di assistenza domiciliare finanziata, ma questa offerta non è stata presa in considerazione. “Comprendiamo che ciò è frustrante per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo costantemente impegnati con la famiglia per trovare una soluzione a lungo termine e continueremo a suggerire tutte le opzioni disponibili” dice un portavoce del North Lanarkshire Council.