Basta un flash, a Dagospia. Un flash piuttosto clamoroso in cui si dà conto di quanto scritto su Twitter da Il Portaborse, account molto inserito nella realtà parlamentare. Si parla niente meno che di Giuseppe Conte. E il flash di Dago recita: “Tweet de Il Portaborse.
Gira voce che ci sia preoccupazione nello staff di Palazzo Chigi per una brutta tosse di Conte…“. Poche parole per sganciare una bombetta, in questi giorni in cui la seconda ondata del coronavirus sta colpendo l’Italia in modo drammatico, con selvaggia violenza. (Continua..)
Già: un colpo di tosse, oggi, non è certo lo stesso “colpo di tosse” di un anno fa. Insomma, l’allarme scatta. Immediatamente. Anche qualche mese fa il Premier Giuseppe Conte ebbe un attacco di tosse proprio mentre riferiva in Camera.
Due attacchi di tosse a breve distanza l’uno dall’altro e un bicchiere di acqua bevuto nel mezzo, Giuseppe Conte dovette chiudere in anticipo il suo discorso durante l’informativa sulla Fase 2 dell’emergenza coronavirus a Palazzo Madama. Dai banchi dell’opposizione qualcuno gridava: (Continua..)
“Metta la mascherina” costringendo la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati a richiamare i senatori: “Sono io che devo tener l’Aula e basta”. Quelle stesse persone che oggi gridano battaglia alle restrizioni del Governo. Dopo una prima sequenza di colpi di tosse, il sorso d’acqua servito dai commessi del Senato sembrava non bastare.
Conte ha di nuovo un colpo di tosse, che questa volta riesce a intercettare nella piega del gomito. Riprende a parlare e poco dopo annunciava: “Mi avvio a conclusione perché ho effettivamente delle difficoltà”. La voce è leggermente rauca, conclude, e l’applauso del Senato chiuse il fuoriprogramma.