MILANO – Potrebbe avere risvolti penali in Italia la vicenda della presunta truffa da 30 milioni di euro di cui è stato vittima Antonio Conte. L’allenatore dell’Inter, insieme ad altri imprenditori, manager e personaggi noti, si sta muovendo legalmente per recuperare i soldi perduti in investimenti fantasma con il broker Massimo Bochicchio: si parla di un giro d’affari tra i 200 e i 500 milioni di euro.
L’estate scorsa la corte di commercio inglese aveva ordinato a Bochicchio di restituire i 30 milioni a Conte, ma, a quanto riferisce il quotidiano La Verità, quei soldi non sono mai arrivati. A fine anno è stata inoltre aperta un’inchiesta da parte della procura di Modena sulle truffe del broker che trovava la maggior parte dei suoi clienti al Circolo Aniene di Roma, quello di Giovanni Malagò: Bochicchio è indagato per appropriazione indebita. (Continua..)
Bochicchio e il ruolo delle banche
Le indagini sono all’inizio, ma potrebbero essere ascoltati alcuni dei truffati, tra cui lo stesso Conte. La lista di creditori potrebbe peraltro allungarsi: tanti clienti di Bochicchio hanno iniziato a muoversi con i propri avvocati. E’ possibile poi che possano aprirsi nuovi fascicoli d’indagine in altre procure d’Italia. Uno dei punti da comprendere meglio è il ruolo delle banche, Hsbc e Credit Suisse.
La sim con cui operava Bochicchio ha avuto in questi anni sempre una banca depositaria, che aveva anche la responsabilità di controllare i movimenti. Il broker, radiato dalla Consob come consulente finanziario sin dal 1999, si è appoggiato a Hsbc fino al 2017 e poi è passato a Credit Suisse. A discolpa delle banche ci sarebbero i falsi documenti che lo stesso Bochicchio presentava ai suoi investitori, come dimostrato dalla sentenza della corte di commercio britannica, ma resta il dubbio di un omesso controllo da parte degli istituti creditizi. (Continua..)
Nella rete del broker anche El Shaarawy
Oltremanica è persino stato spiccato un mandato d’arresto contro Bochicchio, che in passato ha lavorato con Fideuram e da managing director nella stessa Hsbc di Milano, una delle più importanti banche del mondo. Bochicchio avrebbe dovuto presentarsi il 7 dicembre di fronte alla corte di Londra, ma non lo ha fatto. Anche perché, a quanto risulta a La Verità, si troverebbe a Dubai, tutelato dai rapporti tra Italia e Emirati Arabi Uniti.
Il Sole 24 Ore ha inoltre scoperto che nella rete di Bochicchio è finito anche l’ambasciatore italiano a Londra, Raffaele Trombetta. Lo scorso 3 dicembre il diplomatico è stato eletto nel comitato dei creditori di una delle società del broker, la Tiber Capital, finita in liquidazione per insolvenza. Persino il socio di Tiber Rodolfo Errani, ex patron del gruppo Cisa, sarebbe stato truffato. Tra i creditori di Bochicchio ci sono inoltre l’ex calciatore di Milan e Roma Stephan El Shaarawy e la società londinese di Luca Bascherini, procuratore di Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria.