Sono stati arrestati 7 giovani, dei quali 6 per omicidio, per la strage in discoteca al concerto di Sfera Ebbasta, a Corinaldo. Per gli inquirenti la banda dello spray era dedita a furti e rapine nelle discoteche del Centro-Nord. In precedenza i carabinieri hanno eseguito un decreto del gip del Tribunale di Ancona che ha disposto il sequestro preventivo della discoteca Lanterna AzzurraClubbing di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso morirono sei persone, 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni.
Svolta nelle indagini sulla strage in discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo. I carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Ancona, nei confronti di sette persone, residenti nella provincia di Modena.
Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
L’indagine, condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura, ha consentito di individuare sei giovani tra i 19 e 22 anni, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo, responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, eventi verificatisi in seguito alla diffusione di uno spray al peperoncino all’interno del locale ‘Lanterna Azzurra Clubbing’.
È stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia.
Gli approfondimenti investigativi, fa sapere la Procura, «hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza». C’è anche il sindaco di Corinaldo Matteo Principi tra gli otto nuovi indagati dalla Procura di Ancona.
Principi, in veste di presidente della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo – che rilasciò nel 2017 i permessi per il locale – è accusato di concorso in omicidio e disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico.
L’uscita di sicurezza della discoteca «risultata strutturalmente e funzionalmente inidonea allo scopo come emerge dalle numerose irregolarità accertate». Lo scrive la Procura a proposito delle indagini svolte con l’ausilio delle consulenze tecniche sul locale.
Tra le irregolarità accertate lo scivolo e scala a ventaglio «privi di dispositivi di sicurezza», punto di raccolta inadeguato, privi di illuminazione e di idonee segnalazioni dell’uscita esterna«; due balaustre, di fattura artigianale e in stato di ossidazione avanzata […], non idonee a sopportare le sollecitazioni delle azioni di spinta, derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazione d’emergenza».
«Le caratteristiche tecniche delle vie di esodo e del sistema di areazione del locale – fa sa sapere ancora la Procura – sono tali da non poter consentire l’ingresso del numero complessivo di 871 persone, numero indicato nella licenza rilasciata ex art. 68 Tulps dal Suap in data 20/10/2017 ma, ove autorizzabile, un numero molto inferiore».