Roma, 5 ottobre 2020 – La Francia tenta di arginare l’epidemia fuori controllo di Coronavirus con un giro di vite, a partire dai locali. Preoccupa in particolare l’aumentata pressione sulle strutture ospedaliere. La stretta delle regole sanitarie su Parigi – passata da ieri sera in zona di ‘massima allerta’ (rosso scarlatto sulle cartine) – “rimarrà in vigore 15 giorni” al termine dei quali sarà fatta “una verifica nella massima trasparenza” sull’evoluzione dei dati della pande, ha detto il prefetto Didier Lallement presentando le nuove misure in vigore da domani nella capitale francese.
“È una nuova tappa, bisogna essere all’altezza della sfida”, ha detto Lallement. “L’epidemia va troppo veloce, bisogna frenare ora per evitare che il nostro sistema di salute non sia sopraffatto”, ha avvertito il prefetto. I bar saranno chiusi da domani per 15 giorni, mentre i ristoranti resteranno aperti con un protocollo di restrizioni rafforzato. Sarà vietato consumo alcol nelle strade, i mercati resteranno aperti. Palestre e piscine saranno chiuse, ma resteranno aperte soltanto per i minorenni. (Continua…)
Chiuse anche fiere e congressi. Sarà dimezzata anche la frequenza nelle università. Intanto, il nuovo bollettino francese registra 5.084 nuovi contagi e 70 morti per il Coronavirus, un’impennata nei decessi, rispetto ai 32 di domenica e ai 43 di sabato. In calo i contagi, ma si tratta di un dato che potrebbe risentire del rallentamento delle registrazioni nel fine settimana. Negli ultimi sette giorni vi sono stati 7.294 nuovi ricoveri, di cui 1415 in rianimazione. Il totale dei decessi è arrivato a 32.299.
Spagna, oltre 800mila casi
La Spagna ha registrato nel weekend un incremento di 23.480 contagi, diventando così il primo paese dell’Europa occidentale ad aver avuto dall’inizio della pandemia 800mila casi in tutto. Lo riferisce la Bbc. L’incremento del fine settimana porta il conteggio delle persone contagiate a 813-412, l’ottavo più alto al mondo. Il bilancio delle vittime è salito a 32.225 dai 32.086 da venerdì, ha riferito il ministro della Sanità della Spagna. (Continua…)
Russia, crescono i timori
In Russia si va verso la chiusura delle scuole di Mosca e delle regioni di Ulyanovsk e di Sakhalin, dove si passerà all’insegnamento a distanza a causa dell’aumento dei casi. La data concreta del passaggio all’insegnamento a distanza sarà annunciata dalle autorità locali. A Mosca le scuole sono già state chiuse da oggi fino almeno al 18 ottobre estendendo le vacanze scolastiche autunnali che normalmente durano una settimana. Continuano ad aumentare i casi di Covid-19 nel Paese: nelle ultime 24 ore sono stati accertati 10.888 nuovi contagi, il massimo dal 12 maggio scorso. Nella sola capitale si contano 3.537 nuovi casi. Sono 117 i decessi nel corso dell’ultima giornata.
Le statistiche del governo russo suggeriscono che più di 45.000 persone sono morte per Coronavirus dall’inizio della pandemia, ovvero più del doppio del numero stimato dalla task force contro il Covid-19. Lo scrive il Moscow Times. Secondo l’agenzia statale di statistica Rosstat, 45.663 persone a cui è stato diagnosticato il Covid-19 sono morte tra aprile e agosto in Russia. Ma la task force nazionale, che raccoglie le cifre giornaliere sulla base dei dati riportati dai centri di crisi regionali, colloca il numero totale di morti a 21.475. Dunque meno della metà del totale dei cinque mesi di Rosstat.
Iran, record di contagi e vittime
Record di casi e vittime in Iran. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.902 contagi, il numero più alto dall’inizio della pandemia, e 235 decessi, un picco toccato solo il 28 luglio scorso. I pazienti in terapia intensiva ammontano a 4.167. I contagi totali salgono a 475.674, i morti a 27.192.
Stime Oms: forse contagiato 10% popolazione mondiale
Michael Ryan, direttore esecutivo del programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), durante una sessione speciale del board esecutivo, ha detto: “Le nostre stime migliori ci dicono che circa il 10 per cento della popolazione mondiale“, vale a dire oltre 20 volte di più di quanto oggi diagnosticato, “potrebbe essere contagiato”. Le stime Oms, secondo quanto riporta Associated Press, ammonterebbero a 760 milioni di casi sulla base di una popolazione mondiale di 7,6 miliardi di persone.