“Ogni tanto la Francia dice quello che gli altri preferiscono tacere. E noi diciamo chiaramente che la strategia della Turchia non è quella di un paese alleato Nato”. Emmanuel Macron manda un nuovo messaggio a Recep Tayyip Erdogan. L’occasione è l’incontro con i giornalisti dell’Association presse présidentielle, l’associazione della stampa presidenziale, classico appuntamento della rentrée. Dall’impennata dei contagi Covid al piano di rilancio per combattere la crisi economica, dalla polveriera libanese al “dialogo senza ingenuità” con la Bielorussia, il leader francese ha parlato a ruota libera con i cronisti nel ristorante del Palais de Tokyo, togliendosi la mascherina d’ordinanza solo per bere un po’ d’acqua. “L’occasione che ci offre questa crisi è costruire la Francia del 2030” dice ostentando ottimismo. Tra discese e risalite, la popolarità di Macron è ancora sulle montagne russe. “Nel bene e nel male non guardo i sondaggi, per me non sono un indicatore” ha tagliato corto.
Covid
“La stabilizzazione della situazione sanitaria è la priorità di questa rentrée” conferma Macron nei giorni in cui la Francia registra nuovi record di contagi, oltre 6mila nelle ultime ventiquattro ore e tra quattro giorni riaprono le scuole per 12 milioni di bambini e ragazzi. “La strategia del governo – spiega Macron – è quella di convivere con il virus, ovvero non fermare la vita economica, educativa e sociale”. Il governo ha deciso di imporre l’uso della mascherina in tutta Parigi. Per tutta l’estate ci sono stati messaggi contraddittori delle autorità, e nella capitale i volti coperti erano rari. Oggi la musica è cambiata. “Le mascherine fanno molto, ma non tutto” precisa Macron, raccomandando anche il lavaggio delle mani, il distanziamento. Nei giorni scorsi si era scatenato un dibattito sul fatto che lo Stato avrebbe dovuto pagare le mascherine a tutti. “Un dibattito folle” chiosa Macron. Sull’ipotesi di un nuovo lockdown generale Macron si fa umile. “Abbiamo scoperto in questi mesi – dice il Presidente – che l’impensabile non è mai da escludere. Il lockdown è la misura più antica delle società per proteggersi dalle epidemie. Ma stiamo facendo di tutto per evitarlo”. (Continua…)
Turchia
Il presidente francese ha ribadito di essere il leader europeo con la linea più intransigente con il nuovo Sultano. Pur ribadendo che Ankara è un partner essenziale su immigrazione e mercato energetico, Macron ha snocciolato una serie di esempi di come Erdogan, secondo la Francia, non si comporti da alleato Nato. “Non lo è quando se la prende con i nostri alleati curdi senza coordinarci né avvertirci. Non lo è quando importa jihadisti in Libia. E’ un atteggiamento inaccettabile”. Il Presidente parla di “politica della linea rossa” per contenere le ambizioni della Turchia. “Ma alle parole devono seguire atti”. E così, commenta, si spiegano le manovre militari francesi nel Mediterraneo orientale Macron precisa: “Non abbiamo dispiegato un’armada ma vogliamo ribadire che siamo una potenza nella regione e risponderemo alle provocazioni”. Rispetto a un possibile isolamento del suo duello con Erdogan risponde: “La Francia non è più sola. Anche la Germania e altri partner europei si stanno accorgendo che l’agenda di Erdogan è un problema”.
Libano
Macron è stato il primo leader occidentale ad andare nel paese dei Cedri dopo la crisi politica e sociale, e tornerà a Beirut lunedì prossimo, in occasione della festa della creazione dello Stato libanese. “La mia linea è chiara: esigenza senza ingerenza. Il sistema si è autobloccato e impedisce di condurre delle riforme indispensabili dalla legge anti-corruzione, riformare il settore dell’energia, la ristrutturazione del sistema bancario”. Con il Libano, ricorda Macron, la Francia ha “una storia di amicizia e di affetto”. “Per noi rappresenta uno dei pochi esempi nella regione di convivenza tra culture e religioni, un modello pluralista”. Sulla polveriera libanese l’attivismo del leader francese, che ha incontrato anche rappresentante di Hezbollah, non ha ancora portato i frutti ma lui ostenta determinazione. “Non ho carte nascoste, ma ho convinto interlocutori americani ed europei che la Francia è un honest broker per organizzare una mediazione”. (Continua…)
Russia
Sull’avvelenamento di Aleksey Navalnyj il presidente francese che aveva in un primo tempo proposto di accogliere l’oppositore russo, ribadisce: “Siamo estramemente preoccupati per questa situazione, e saremo esigenti perché chiarezza sia fatta, in piena trasparenza”. Macron ha lanciato oltre un anno fa un dialogo aperto con Vladimir Putin. Un tentativo di disgelo con il leader russo che lui definisce “senza ingenuità”.
Bielorussia
Il non riconoscimento delle elezioni è stato un primo passo necessario ma ora resta di uscire da una pericolosa prova di forza. Macron vede il rischio di un’escalation come in Ucraina. “Come ho detto a Putin, qualsiasi intervento esterno, a cominciare da quello di forze russe, condurebbe a internazionalizzare la situazione. E sarebbe malvisto”. I colloqui con Mosca vertono su una possibile mediazione politica affidata all’Osce. “Putin mi ha detto di essere favorevole ma deve ancora convincere Lukashenko”.
Stati Uniti
A proposito di un’eventuale rielezione di Donald Trump con cui la bromance iniziale si è un po’ raffreddata: “Non è mio compito auspicare o meno la rielezione di un dirigente internazionale, è mio dovere fare di tutto per lavorare bene con chi viene eletto. Nell’attuale contesto – si limita a dire Macron – è importante che gli Stati Uniti svolgano appieno il loro ruolo di membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu, impegnandosi nelle questioni multilaterali, nella risoluzioni dei conflitti”. L’America, conclude il leader francese, è “partner essenziale nella sicurezza collettiva”. Ma, aggiunge, “l’Europa deve essere più sovrana, facendosi carico delle sue responsabilità, indipendentemente dagli andamenti elettorali” negli Usa.
Crisi economica
Macron rivendica il fatto che la Francia è “uno dei Paesi al mondo più generosi, dove il costo della crisi è più in carico allo Stato attraverso il chômage partiel, l’equivalente della cassa integrazione, e i prestiti garantiti. Dopo una prima risposta a marzo con il piano di emergenza, il governo presenterà giovedì il pacchetto “France Relance” che non si limita a misure di stimolo. “Non vogliamo dare solo una risposta alla crisi ma costruire una Francia più forte” dice Macron che si fissa come orizzonte il 2030. Il leader francese spiega anche che l’Europa ha imparato la lezione della precedente crisi economica. “All’epoca si decise di aumentaremolto le tasse e il risultato è stato il forte declassamento del ceto medio”. Macron si congratula di una politica monetaria efficacia e coordinata che mantiene bassi tassi e spread. “E’ quello che fanno gli Stati Uniti da tempo” sottolinea, ricordando che negli anni Trenta l’Europa ha scelto una politica monetaria deflazionista “con il rischio di portare al caos e l’instabilità politica e sociale”.