Notizia certificata e riportata da Il Sole 24 ore. Record di contagi e di tamponi. Raddoppiano le vittime del Coronavirus. E governo e ministero della Salute stanno studiando il varo, in giornata o al massimo domani, di un dpcm che prevede un nuovo giro di vite per arginare i numeri in crescita esponenziale. Fra le misure allo studio: coprifuoco dalle 22, come già accade in molti paesi europei, ma anche chiusura di palestre, parrucchieri, barbieri, centri estetici, ma anche cinema e teatri. Si riflette anche sulla didattica a distanza alle superiori.
Pressing del Comitato tecnico scientifico
Arriva anche un pressing al governo del Comitato tecnico scientifico: «Alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi». Chiesti provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l’attuale Dpcm, anche in vista del week end. Tra le ipotesi, quella di un ‘coprifuoco’ e la didattica a distanza almeno per le scuole superiori. Obiettivo: evitare un nuovo lockdown. Intanto scattano i primi lockdown locali, si intensificano le zone rosse. (Continua…)
La Campania, con un’ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca, ha stabilito che le scuole non faranno lezione in aula. Sospensione anche delle attività di circoli ludici e ricreativi, divieto di vendita con asporto dalle 21. Alcune regioni hanno già reso operativa la sospensione dei ricoveri ospedalieri non urgenti, il divieto di visite ai ricoverati.«Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d’intesa con le Regioni», ha detto il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini.
L’epidemia accelera, le dieci regioni più a rischio
L’epidemia da Coronavirus accelera, ha segnalato ieri il report settimanale di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. Il virus circola in tutto il Paese, aumenta il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica e in alcune regioni e province autonome si ritiene che saranno raggiunti valori critici già nel prossimo mese. Il report della settimana 5-11 ottobre segnala che sono dieci le regioni con un rischio definito alto per la tenuta delle terapie intensive: sono Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Secondo il monitoraggio hanno una probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nel prossimo mese, da alta a massima. (Continua…)
Le regioni segnalate con il livello più alto di rischio per questo parametro sono la Lombardia, la Liguria. In pochi giorni il numero di casi sintomatici è quasi raddoppiato (15.189 casi sintomatici nel periodo 28 settembre-11 ottobre contro 8.198 casi sintomatici nel periodo 21 settembre-4 ottobre). Arriva un invito alle Regioni, «in raccordo con il ministero della Salute, a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette»: si legge nel monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss. Serve «una rapida analisi del rischio sub-regionale per il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette sulla base delle linee di indirizzo» fornite dal ministero della Salute.
Rt nazionale a 1.17, solo due regioni sotto 1
Nel periodo 24 settembre–7 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,17. Solo due regioni hanno l’Rt sotto 1: il Molise a 0,83, la Calabria a 0.94. In 17 Regioni e nelle due province autonome di Trento e Bolzano il valore dell’indice di trasmissibilità Rt è sopra l’1. Il valore più alto in Valle d’Aosta (1.53), seguita da Piemonte (1.39) e Provincia autonoma di Bolzano (1.32). Registra 1 la Basilicata. Ecco tutti gli indici: Abruzzo 1.18, Basilicata 1, Calabria 0.94, Campania 1.29, Emilia Romagna 1.12, Friuli Venezia Giulia 1.24, Lazio 1.14, Liguria 1.02, Lombardia 1.15, Marche 1.14, Molise 0.83, provincia autonoma di Bolzano 1.32, Piemonte 1.39, provincia autonoma di Trento 1.15, Puglia 1.14, Sardegna 1.1, Sicilia 1.23, Toscana 1.28, Umbria 1.4, Valle d’Aosta 1.53, Veneto 1.15.
In tutto 4.913 focolai (1.749 nuovi)
Il report segnala complessivamente 4.913 focolai attivi, di cui 1.749 nuovi, in aumento per l’undicesima settimana consecutiva. Nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 3.805 focolai attivi di cui 1.181 nuovi. Il report ricorda che la definizione adottata di focolaio prevede l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati. Sono stati registrati focolai in102 province su 107. La maggior parte continua a verificarsi in ambito domiciliare (80,3%). Stabile la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,2% contro 4,1% la settimana precedente).
Dal report risultano in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, ma la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione.
Aumentano i ricoveri
A livello nazionale il report segnala un importante aumento nel numero di persone ricoverate (4.519 contro 3.287 in area medica, 420 contro 303 in terapia intensiva nei giorni 11 ottobre e 4 ottobre, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni e province autonome sopra 10% in entrambe aree.
L’invito a rispettare le regole
«Rimane fondamentale – conclude il report – mantenere un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico».