Dal 1/o giugno è ufficialmente iniziata la stagione balneare, ma per coloro che frequentano le spiagge libere non è possibile fare il bagno in quanto non sono ancora operative le misure anti Covid e perché manca il personale addetto al salvamento. Ecco dove:
Il divieto è stato imposto dai sindaci di Termoli, Campomarino, Petacciato e Montenero di Bisaccia. Su questa decisione, critico il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla. “Se si fa eccezione per le zone con stabilimenti balneari – spiega l’esponente della minoranza – la costa molisana è ricchissima di spiagge libere dove tutti hanno il diritto di vivere il mare e dove magari avrebbero potuto riversarsi anche i turisti giornalieri o settimanali che non intendono noleggiare ombrellone e lettini in uno dei tanti lidi, ovviamente nel rispetto delle regole anti Covid. (Continua…)
Tutto questo purtroppo non accade – prosegue – perché nulla è stato predisposto per accogliere i turisti nelle spiagge libere per le quali il Governo ha lasciato margini decisionali agli enti locali”. Il divieto è legato, come detto, sia alle normative anti assembramento per evitare il propagarsi del contagio da coronavirus, sia alla mancanza dei bagnini che garantiscano la sicurezza di chi va a fare il bagno. In particolare i Comuni devono ancora provvedere ad affidare il servizio di salvamento sui tratti di spiaggia libera.
Nel caso di Termoli, ad esempio, l’affidamento non potrà avvenire prima del 9 giugno, quando scade il bando apposito. Come si legge nelle ordinanze “alla luce del quadro epidemiologico attuale, in attuazione dei principi di gradualità ed adeguatezza, risulta opportuno e necessario prevedere introdurre una temporanea più rigorosa regolamentazione della fruibilità delle spiagge libere del litorale del territorio, che consenta l’applicazione rigorosa delle misure di contrasto alla diffusione del covid-19”. (Continua…)
Resta invece consentito andare in spiaggia per prendere il sole. I bagnini infatti quest’anno avranno anche il compito di vigilare che in spiaggia vengano rispettate le distanze. Non è ancora chiaro invece se potrà esserci del personale reperito dal Comune, anche tramite la Protezione Civile, per il controllo anti assembramenti. Nei prossimi giorni i quattro comuni rivieraschi, tramite proprio personale, dovranno provvedere a
piantare dei paletti di distanziamento sulle spiagge libere dove sarà possibile delimitare gli spazi dove posizionare di volta in volta gli ombrelloni per quanto concerne i tratti di arenile più vicini ai lidi balneari. Andrà invece apposta una cartellonistica che ricorda le norme sul distanziamento fisico e le altre regole anti coronavirus nelle spiagge meno frequentate e più lontane rispetto agli stabilimenti balneari. Ma le spese per i Comuni non sono finite: sarà a carico loro infatti l’installazione di bagni chimici a servizio esclusivo delle spiagge libere. La normativa anti covid-19 infatti impone a chi va in spiaggia libera di non recarsi nei bagni degli stabilimenti balneari.