Per mercoledì 7 ottobre è atteso il nuovo Dpcm del governo Conte che prorogherà lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2020. E visto che l’aumento dei casi di coronavirus fa ipotizzare all’Istituto Superiore di Sanità “il rischio di un rapido peggioramento epidemico”, l’esecutivo sta pensando di inserire l’obbligo di mascherine all’aperto su tutto il territorio nazionale, dopo il Lazio e la Basilicata.
Nuovo Dpcm: mascherine in tutta Italia
Ieri si sono registrati 2.499 nuovi casi a fronte di un record di tamponi processati, ben 120.301, e 23 morti tra cui diversi decessi nelle Rsa. Quasi 300 i posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive mentre prosegue l’aumento dei ricoveri (+48). Tra le regioni sotto osservazione la Campania che oggi sfiora i 400 nuovi casi e la Lombardia (+307). Balzo dei casi nel Lazio (+264) e in Toscana (+223). (Continua…)
Preoccupa soprattutto la situazione nelle scuole: il Corriere della Sera racconta che un monitoraggio effettuato da Vittorio Nicoletta, dottorando presso l’Université Laval di Quebec City (Canada), e Lorenzo Ruffino, studente di Economics all’Università di Torino e collaboratore di «Pagella Politica», dice che sono 917 le scuole dove è stato segnalato almeno un caso di positività al coronavirus. Da 87 casi, inoltre, sono nati dei focolai, mentre da 81 il contact tracing non ha trovato altri positivi.
Il tasso di diffusione del virus nelle scuole sembra in leggera crescita: nei 10 giorni che vanno dal 14 settembre (giorno in cui gran parte delle Regioni ha riaperto gli istituti) al 23 sono state segnalate 429 scuole, mentre negli 8 giorni dal 24 settembre al 1° ottobre sono 472 le scuole che hanno avuto casi di Covid-19. «La scuola — dice il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro — sta rapidamente identificando le persone con sintomi e questo è un buon segnale». (Continua…)
E «fra una settimana capiremo anche se i ragazzi possono diventare veicolo inconsapevole e incolpevole della circolazione del virus nelle famiglie», come spiega Ranieri Guerra, Organizzazione mondiale della sanità. Ma dal monitoraggio di Nicoletta e Ruffino emerge che sarebbero 130 le scuole che hanno preso misure precauzionali, 30 quelle in attesa del tampone. Per questo il governo pensa di inserire nel prossimo Dpcm del 7 ottobre una nuova norma: quando si esce di casa bisogna sempre indossare la mascherina. Ieri ha prospettato la novità la viceministra Sandra Zampa, legandola a un ulteriore aumento dei casi. Anche il ministro Roberto Speranza è sulla stessa linea ma aspetta di confrontarsi con il presidente del consiglio.
L’ipotesi di mini-lockdown per fermare la seconda ondata
Il governo pensa anche a una stretta sui controlli e sulle multe per chi non indossa le mascherine oltre che al monitoraggio degli assembramenti. La Stampa racconta in un retroscena che Conte chiede omogeneità tra le regioni: rimane il tetto massimo di mille persone negli stadi e per i grandi eventi sportivi all’aperto, come le partite di serie A, mentre è ancora un’ipotesi quella di limitare al 10% la presenza degli spettatori di altri show all’aperto. Al chiuso, per eventi sportivi e non, saranno consentite non più di 200 persone. La strategia resta la stessa. Non ci sarà un altro lockdown nazionale. Anzi, ogni scelta serve a evitare che si arrivi a quello, perché polverizzerebbe le speranze di una ripresa economica e sociale.
L’idea è di muoversi con interventi «tempestivi e chirurgici», azioni mirate con tamponi e quarantene, non zone rosse estese ma micro-lockdown su contagi appena segnalati, in scuole, supermercati, edifici, condomini. Dal Viminale dovrebbe uscire una nuova direttiva ai prefetti che andrà a intensificare i controlli delle forze di polizia. Fonti di governo spiegano che non si escludono sanzioni per chi resta senza mascherina.
Non sembrano esserci allo studio invece limitazioni numeriche per gli assembramenti all’aperto come in Gran Bretagna. Ma si tenterà di ravvivare la coscienza civile invitando ancora i cittadini a scaricare Immuni. La popolazione, dicono gli esperti, deve avere “elevata consapevolezza” del peggioramento della situazione epidemiologica. E intanto il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia a Padova, lancia l’allarme: “Se i contagi aumentano rischiamo di perdere il controllo”.