E’ stallo al Consiglio europeo dedicato agli aiuti finanziari alle economie colpite dalla pandemia di Covid e al bilancio pluriennale della Ue. Il premier Conte, in una pausa dei lavori, fa sapere che è in corso un duro confronto con i paesi detti “frugali”, Olanda in testa, e che il negoziato “si sta rivelando più complicato del previsto”. Si va verso una nuova proposta di compromesso elaborata dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, dopo la precedente, appoggiata dall’Olanda ma respinta dall’Italia. Incontro di Conte con Rutte e von der Leyen Colloquio del premier Giuseppe Conte con il primo ministro olandese Mark Rutte e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Lo si apprende da fonti italiane. Prima del colloquio a tre, se n’è svolto uno tra i soli Conte e von der Leyen. Negoziato in salita Neanche il vertice ristretto a sette, che ha preceduto la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo, è stato in grado di sbloccare il negoziato. Al tavolo la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte. Con loro il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen. Conte: no a veti sul Recovery Fund, rivedere politica fiscale Ue Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha svolto un intervento “molto duro” oggi, prima della sospensione dei lavori del Consiglio Europeo per gli incontri in formato ristretto. Lo si apprende da fonti italiane. (Continua…)
Conte, riferiscono, ha attaccato l’approccio poco costruttivo con cui alcuni Paesi stanno affrontando la discussione, dimostrando, secondo il premier, scarsa consapevolezza della crisi epocale che l’Europa sta vivendo e della necessità di una reazione pronta ed efficace. Conte ha criticato, in particolare, i Paesi che vogliono riservarsi un veto sull’attuazione del bilancio, che è inaccettabile “giuridicamente e politicamente”, poiché altererebbe l’assetto istituzionale europeo. L’Italia, ha ricordato ieri sera, difende, oltre ai suoi interessi, anche “le prerogative della Commissione” da chi vorrebbe intaccarle, a favore del Consiglio, l’istituzione che rappresenta gli Stati membri. L’Italia ha deciso di affrontare, “di sua iniziativa”, un percorso di riforme che le consentano di correre ma “pretenderà una seria politica fiscale comune”, in modo da affrontare una volta per tutte surplus commerciali e dumping fiscali, per “competere ad armi pari” ha detto ancora il premier.
Fonti italiane: Rutte vuole l’unanimità sull’erogazione dei fondi, inaccettabile Il primo ministro olandese Mark Rutte insiste con la richiesta che il via libera all’erogazione dei fondi del Recovery ai singoli Stati sia condizionata all’unanimità del Consiglio Ue: per l’Italia è una richiesta “inaccettabile”, che non permette di sbloccare un’intesa. Lo spiegano fonti italiane mentre è in corso la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Le cifre della proposta – respinta – di Michel, concessioni a “frugali” Recovery Fund tagliato nella parte sussidi (da 500 a 450), ‘rebates’ più alti, chiave di distribuzione modificata (60% dei fondi distribuiti in base a Pil e disoccupazione degli ultimi 5 anni, e 40% in base al calo della crescita solo dell’ultimo anno), freno di emergenza sulla governance, con la possibilità per i Paesi di bloccare l’esborso dei fondi e chiedere l’intervento del Consiglio. (Continua…)
Questa, secondo quanto si apprende, la proposta di compromesso che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aveva presentato ai leader, e che è stata respinta dall’Italia e da altri Paesi. “La proposta sulla governance presentata da Michel è un passo nella giusta direzione”: così fonti diplomatiche olandesi commentano il pacchetto sul tavolo del vertice Ue. Ma sottolineano come si tratti di un pacchetto, “e ci sono molte cose ancora da risolvere. Se ci riusciamo dipenderà dalle prossime 24 ore”. La nuova proposta elaborata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sulla governance del Recovery Fund, e quindi sull’attuazione dei piani nazionali delle riforme, prevede un ‘super-freno di emergenza’, in base al quale lo Stato membro può fare richiesta “entro tre giorni”, di portare la questione “senza ritardi” al Consiglio europeo, o all’Ecofin, per “affrontare” la preoccupazione “in maniera soddisfacente”. Si apprende a Bruxelles. Nella proposta del presidente del Consiglio europeo, nel complesso c’è un taglio di 50 miliardi di sussidi (da 500 a 450), ma viene rafforzata di 15 miliardi la parte sostanziale della Resilience Recovery Facility (che prevede allocazioni dirette ai Paesi), che aumenta (da 310 miliardi a 325). Il taglio riguarda invece la parte dei 190 miliardi di trasferimenti suddivisi tra vari programmi.
L’ammontare totale del Recovery Fund resta a 750mld,con un nuovo equilibrio: 450mld di sussidi e 300mld di prestiti. Nella nuova proposta di Charles Michel vengono aumentati i ‘rebate’, cioè i rimborsi (meccanismo correttivo della contribuzione al Bilancio) per Svezia, Danimarca e Austria. Si apprende a Bruxelles. Svezia e Danimarca ottengono 25 milioni in più rispetto alla precedente proposta, passando rispettivamente da 798 a 823 milioni, e da 197 a 222 milioni. All’Austria vanno 50 milioni in più, passando da 237 a 287 milioni. Risultano invariati invece i rebate per Germania e Olanda, rispetto alla proposta precedente di Michel. Sul tema della verifica dei piani nazionali di riforme, per accedere alle risorse del Recovery Fund con un voto all’unanimità al Consiglio, il premier olandese Mark Rutte, in un’intervista al termine dei lavori stanotte, ha chiarito che per il momento “la parte tecnica resta aperta, perché è incredibilmente complicata, ma deve essere organizzata nel modo più stringente possibile”. Il voto all’unanimità, spiega “è un modo per farlo. Ma ce ne sono anche altri. Il principio è che specialmente quando si parla di sussidi occorre sapere in modo anche più rigoroso se le riforme si fanno. E questa è la mia priorità”. Conte posta foto con Merkel-Macron-Rutte “Momento di preparazione della sessione plenaria qui a Bruxelles. Il negoziato prosegue”. Lo scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte, pubblicando una foto che lo ritrae nella sala del Consiglio europeo, intento a parlare con Angela Merkel, Emmanuel Macron, Ursula Von Der Leyen, Mark Rutte, Charles Michel, per provare a sbloccare il negoziato sul Recovery fund.