BERLINO – “Siamo al tagliando d’autunno. Sta diventando più freddo e i contagi aumentano in modo preoccupante. E sono soprattutto i giovani che si infettano: si ritengono immortali”. Che Jens Spahn sia arrabbiato con Berlino, si è capito da giorni, da quando il ministro della Salute si è lamentato del fatto che quando entra in certi ristoranti con la mascherina “mi guardano come un marziano”.
Stamane, commentando un nuovo, preoccupante picco – sono 4058 i casi in Germania registrati nelle ultime 24 ore – il politico cristianodemocratico ha parlato di “comportamento ignorante” a proposito della capitale. E anche Francoforte, come Berlino, ha superato la soglia dei 50 contagi per 100mila abitanti nell’arco di sette giorni. (Continua…)
I nuovi focolai, tra matrimoni e feste
Sul web girano foto di spensierati matrimoni-focolaio, le agenzie battono notizie di raduni illegali nei parchi, di feste proibite, di una diffusa resistenza passiva alle restrizioni ancora in vigore. E il resto del Paese guarda con crescente sospetto al ‘caso Berlino’. Alcuni land hanno già imposto tamponi e quarantena obbligatoria e persino il divieto di pernottamento per chi viene in particolare da quattro quartieri della capitale, due dei quali sono quelli degli studenti e della vita notturna.
In generale, alcuni land hanno deciso autonomamente di imporre restrizioni a chi proviene dalle zone a rischio. Non un dettaglio, nell’imminenza delle vacanze d’autunno, quando milioni di tedeschi si spostano con le famiglie perché la scuola si ferma per ben due settimane. E intanto, in Germania e non solo, molti cominciano a capire il recente nervosismo di Angela Merkel. (Continua…)
La “profezia di Angela Merkel”
Dieci giorni fa, quando la cancelliera aveva disegnato uno scenario agghiacciante durante la riunione a porte chiuse col suo partito, parlando di possibili 19.200 casi al giorno a dicembre, nel Paese si era scatenata un’enorme polemica. Quel numero, con i circa duemila contagi che si registravano in quei giorni, sembrava del tutto esagerato. La Germania era un altro pianeta, rispetto alla vicina Francia o alla Spagna. Poi Merkel si è esibita in completo carta da zucchero in una impeccabile spiegazione matematica sul ritmo dei raddoppi. E le polemiche sono morte lì. Ma lei non è sembrata calmarsi, anzi. E il Paese non è sembrato ascoltarla. Ancora.
Il 30 settembre la cancelliera è andata al Bundestag e ha lanciato un accorato appello ai tedeschi a “non vanificare tutto ciò che abbiamo conquistato sinora”. Si è rivolta direttamente a loro: “parliamoci”, ha scandito, con tono inusitatamente emotivo. Ma in numeri hanno continuato ad accelerare. E la tensione interiore della cancelliera è balzata agli occhi anche dei partner europei, alla fine della scorsa settimana. Al Consiglio europeo, quando Giuseppe Conte le si è avvicinato troppo, Merkel ha fatto un piccolo balzo all’indietro. Il video è diventato virale, ha fatto sorridere molti.
Ma a una settimana di distanza, ora che i contagi sono già raddoppiati, la voglia di sorridere sta passando a chiunque. Peraltro, c’è un sondaggio inquietante pubblicato dalla Zeit che dimostra che c’è una certa stanchezza, tra i tedeschi, rispetto alle misure di contenimento. Oltre la metà non si attiene più alle regole del distanziamento, quasi la metà ha ricominciato a stringere mani, abbracciarsi, darsi baci, neanche il 40% continua a lavarsi le mani come dovrebbe. Di questo passo, l’inquietante profezia della cancelliera, se non si diffonderà la consapevolezza, come ha sottolineato stamane Spahn, che “non possiamo perdere il controllo”, rischia di avverarsi.