A causa di un nuovo focolaio di contagio, la Spagna ha deciso di imporre un nuovo lockdown per oltre 70mila persone residenti in Galizia, lungo le coste della punta nord occidentale del Paese iberico. Il blocco, partito dalla mezzanotte di sabato, coinvolge gli abitanti di La Mariña, città costiera della Galizia, e tutta la zona settentrionale della provincia di Lugo.
Il provvedimento deciso dal governo galiziano prevede lo stop all’ingresso e all’uscita dalla zona interessata se non per motivi giustificati e sarà valido per cinque giorni. La decisione è scattata a seguito della scoperta di un grosso focolaio con oltre 100 casi avvenuta nei giorni scorsi nella cittadina di La Mariña. (continua…)
I primi contagi sono stati scoperti il 24 giugno, come ricostruisce El Pais, ma in pochi giorni si sono moltiplicati arrivando fino a cento. Un bilancio che sembra destinato a crescere ancora e che aveva già spinto molte attività locali come bar e supermercati a chiudere i battenti dopo la scoperta di personale e clienti infetti.
La decisione di chiudere tutto e fare diventare l’area zona rossa, però, è arrivata solo dopo un lungo dibattito interno al governo galiziano che inizialmente ha minimizzato i rischi. Fortunatamente, secondo il servizio sanitario spagnolo, al momento le persone colpite sono quasi tutte asintomatiche e con sintomi lievi. (continua…)
Altre mille persone vicine a casi attivi sono in quarantena preventiva. Il direttore dell’area sanitaria provinciale, Ramón Ares, assicura che “i casi stanno aumentando perché è in corso una ricerca attiva” e si sta verificando che siano collegati tra loro. La decisione di chiudere gli accessi a questa regione è stata comunicata questo sabato dal ministro, Jesús Vázquez Almuíña, ai sindaci.
La misura interessa 14 comuni che, sebbene mantengano la mobilità interna, avranno orari di chiusura limitati per i negozi e obbligo di mascherina anche all’aperto, comprese le spiagge. Si tratta della seconda zona in lockdown nella fase due dell’emergenza coronavirus in Spagna. Nei giorni scorsi infatti era toccato a Segrià a Lleida, in Catalogna, dove risiedono 210mila persone e dove la Generalitat catalana ha avvertito oggi che la misura potrebbe prolungarsi per altre due settimane.