Coronavirus, nuovo rischio zona rossa in due comuni italiani

di admin

Coronavirus, nuovo rischio zona rossa in due comuni italiani

| giovedì 23 Aprile 2020 - 19:20

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Coronavirus, nuovo rischio zona rossa in due comuni italiani

Dopo qualche giorno di tregua apparente, torna la paura nell’Agro per un’improvvisa impennata di contagi. Diciotto, in tutto, quelli accertati solo ad Angri e a Scafati tra domenica e ieri. Un incremento che preoccupa, alimentando nuovamente i timori di una zona rossa nell’area nord della provincia. A Scafati quattro degli otto nuovi positivi sono di nazionalità marocchina.

Contatti dei primi extracomunitari contagiati, alcuni residenti nella zona del centro storico, dove è concentrata la maggior parte della comunità magrebina. Gli altri quattro sono familiari conviventi di altri infetti, che erano già in isolamento. Stesso discorso ad Angri: i nuovi contagiati sono tutti componenti di una stessa famiglia, parenti di un soggetto già risultato positivo, scrive Daniela Faiello su Il Mattino di Salerno . Il Coronavirus, insomma, continua a diffondersi, soprattutto nei contesti familiari e nei circuiti relazionali di persone già contagiate. (Continua…)

Il sindaco Cristoforo Salvati lancia una proposta, isolare i positivi domiciliati allontanandoli dalle proprie famiglie ed ospitandoli in strutture preposte. «Scriverò – dice – al presidente della Regione De Luca per chiedergli di aiutarci. Chi contrae il virus e non necessita di ricovero ospedaliero deve restare necessariamente isolato dagli altri fino a quando non risulta nuovamente negativo. Purtroppo noi sindaci non abbiamo le risorse necessarie per fronteggiare da soli questa emergenza, abbiamo bisogno del supporto della Regione e del Governo per procedere e tutelare davvero le nostre comunità.

Solo trasferendo i contagiati in strutture preposte, dove non possano avere contatti con gli altri, saremo davvero in grado di garantire l’isolamento dei positivi e di evitare che infettino altre persone, soprattutto i propri familiari conviventi». Ad Angri è arrabbiato il sindaco Cosimo Ferraioli che ieri sera ha confermato un altro contagiato. Tra i nove nuovi positivi di domenica c’è anche chi ha violato la quarantena che era stata imposta a tutti i componenti dello stesso nucleo familiare, perché parenti di un soggetto positivo. (Continua…)

Il riferimento è, nello specifico, ad una donna che nei giorni scorsi era stata sorpresa e segnalata dai vigili urbani nel comune di Sant’Antonio Abate. Potrebbe non essere un caso che nel comune napoletano, nelle ultime 48 ore, si siano registrati sette nuovi positivi. «È un aspetto che va sicuramente approfondito – conferma Ferraioli – Le Asl competenti per i due territori stanno valutando se c’è un collegamento tra queste improvvise impennate di contagi nei due comuni e se sia opportuno disporre ulteriori restrizioni. Spero, davvero, che non si arrivi ad una zona rossa». Anche la città di Pagani ha registrato ieri un lieve aumento del numero dei positivi, che sale da 23 a 25. C’è un nuovo caso anche a Nocera Superiore. Un altro a Sant’Egidio del Monte Albino:

un’anziana ricoverata in ospedale per altre patologie e sottoposta a tampone dopo aver manifestato uno stato febbrile. A Nocera Inferiore migliorano lievemente le condizioni dell’altro frate ospite nel convento di Santa Maria degli Angeli, che era risultato positivo al tampone. Nella stessa struttura, solo qualche giorno fa, era morto a 98 anni padre Olimpio Petti, anche lui contagiato, ma deceduto per una serie di complicanze legate a patologie croniche concomitanti. Intanto il sindaco Manlio Torquato ha scritto nuovamente al presidente della Regione per chiedere che anche all’ospedale Umberto I si possano analizzare i tamponi per l’accertamento della positività al virus. «Ogni ricovero – sostiene il presidente della commissione Sanità Vincenzo Stile – al pronto soccorso o elettivo, per qualsiasi causa e non solo per motivi Covid, esige il tampone in entrata e alla dimissione. Nel caso il tampone venisse processato all’Umberto I, in circa due ore si potrebbe avere la risposta e decidere se il paziente è Covid o non Covid».

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