Più di 52 anziani hanno perso la vita in una casa di riposo “Residnza Borromea” a Mediglia, in provincia di Milano. I loro parenti vogliono giustizia sull’accaduto e che sia fatta chiarezza sulle dinamiche della tragedia.

Hanno fondato un comitato che farà causa alla Regione e all’Ats per cercare di capire come sono andati i fatti. “Noi ci chiediamo com’è potuto accadere se hanno preso le giuste misure precauzionali?” Chiedono i parenti degli anziani morti. Continua…

Dall’amministrazione della casa di riposo hanno confermato il numero delle vittime e dichiarano di vivere una situazione abbastanza difficile: “Avevamo 150 ospiti, 52 sono mancati. Noi abbiamo adottato tutte le misure previste dalle linee guida della Regione e abbiamo agito sotto stretto controllo dell’Ats sia per garantire la salute dei nostri anziani.

Sia per tutelare la sicurezza dei nostri 70 operatori socio sanitari. Il primo caso è stato conclamato il 4 marzo, da lì abbiamo fatto quel che ci dicevano le autorità sanitarie giorno per giorno. Abbiamo chiuso la struttura ai visitatori, ai parenti, abbiamo cercato di far organizzare video chiamate fra gli anziani e le famiglie”. Continua…

I parenti degli anziani sono molto agitati, perchè non sono stati avvertiti in tempo, neanche del fatto che erano risultati positivi al Coronavirus. Oltre ad aver perso i loro parenti senza aver neppure la possibilità di un ultimo saluto. “Ci sono stati oltre 50 morti e con tutte le famiglie il comportamento è stato uguale.

Il sindaco di Mediglia ha scritto a tutti spiegando che c’erano stati dei contagi e che all’interno erano state adottate le misure di prevenzione. Nessuno si è curato di loro, nessun tampone, nessuna visita medica. Li hanno lasciati morire nei loro letti privandoli anche delle cure mediche di prima necessità.