Il padre, 37 anni di origini ivoriane, è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. L’ipotesi è che l’uomo abbia perso la testa dopo la separazione dalla madre della piccola. Quando i soccorritori sono arrivati nell’abitazione di via Massarotti, a poche decine di metri dal tribunale, in pieno centro di Cremona, hanno subito avvertito i carabinieri.
La scena era devastante e drammaticamente chiara allo stesso tempo: una bambina di due anni morta, colpita da più coltellate, per lei nulla da fare; accanto il padre, Jacob Danho Kouao, un operaio di 27 anni, della Costa d’Avorio, con una coltellata al ventre e altre meno gravi. Quasi un harakiri che l’ha portato in ospedale dove le sue condizioni sono ora valutate molto gravi, mentre è piantonato dai carabinieri. Il 27enne è in pericolo di vita, dopo aver tentato il suicidio.
L’ipotesi delle prime ore, che ormai è certezza, è che l’uomo abbia accoltellato la figlia Gloria che gli era stata affidata per qualche ora. Per questo i carabinieri lo hanno arrestato per omicidio volontario. In via Massarotti, in una casa di ringhiera, secondo quanto raccontato dai vicini, viveva da poco più di un mese.
Con la moglie, anch’ella ivoriana, erano in corso le pratiche di separazione. E forse proprio questa situazione ha sconvolto il 27enne portandolo ad uccidere la figlia per poi tentare il suicidio.
Sembra che la donna, 34 anni, viva ora in una casa protetta in quanto il rapporto tra i due era burrascoso ma non risultano condanne o provvedimenti a carico dell’uomo. Resta da capire per quale ragione la bambina fosse col padre. Sarebbe stato lo stesso ivoriano a chiamare la padrona di casa, con la quale aveva stipulato un contratto d’affitto regolare dando l’allarme: “Sto male, chiami il 118”.
Un vicino ha riferito di aver sentito dei pianti nel pomeriggio, ma nessuno, nella corte, salvo la proprietaria, conosceva l’uomo che ora è piantonato in ospedale dai carabinieri, in attesa si poter essere interrogato dal pm di Cremona.