Cristina Seymandi prende carta e penna e invia una lettera al “Corriere della Sera”. La missiva contenente alcune precisazioni in merito a quanto da lei letto di qua e di là negli ultimi giorni è stata pubblicata sull’edizione torinese del quotidiano.
L’ex collaboratrice dell’ex sindaco di Torino Chiara Appendino, arrivata a un passo dalle nozze con il banchiere e commercialista Massimo Segre, parte da un rumor circolato insistentemente nelle scorse ore e che lei si affretta a smentire categoricamente: “C’è una presunta telefonata di Pier Silvio Berlusconi che mi avrebbe personalmente chiamato per invitarmi a partecipare al Grande Fratello Vip: sorrido ma non spendo parole, sarei molto lusingata da una chiamata diretta da parte dell’amministratore delegato di Mediaset, ma posso garantire che essa non è mai avvenuta”.
L’accusa di aver distratto 700mila euro dal conto in comune
Nei prossimi mesi, dunque, Cristina Seymandi non traslocherà nella casa di Cinecittà ma frequenterà spesso le aule di tribunale dove è già in corso uno scontro con il suo ex promesso sposo in riferimento ai “700.000 euro di proprietà di Massimo” di cui lei si sarebbe appropriata “senza che lui fosse al corrente”. “Nuovamente una clamorosa bufala, inventata da chi ‘sussurra’ all’orecchio dei giornali con lo scopo di mettere zizzania e gettare benzina su un fuoco già abbastanza acceso e bollente”, sentenzia.
“Massimo ha cambiato idea e mi ha citato in tribunale”
“Quel trasferimento di denaro era vecchio di 5 mesi – puntualizza – molto precedente quindi alla nostra separazione, resa eclatante dalla scelta di Massimo di celebrarla in pubblico, ed era un trasferimento di denaro espressamente autorizzato da Massimo stesso, rientrante in movimenti di carattere patrimoniale all’interno della nostra coppia, legata come tutti ormai sapere sapete sia sotto il profilo affettivo che sotto quello imprenditoriale. Ora Massimo ha cambiato idea e li vuole indietro? Ne stiamo discutendo in tribunale in questi giorni, ma – nuovamente – non per mio volere, perché una volta di più è stato Massimo a ritenere opportuno – forse nuovamente mal consigliato – di citarmi in Tribunale per questo, quando forse anche questo aspetto patrimoniale avrebbe potuto essere discusso con altri toni e in altre sedi”.
L’anello di fidanzamento svanito nel nulla 15 giorni prima della festa
La sposa mancata fa alcune precisazioni anche sull’anello di fidanzamento sparito 15 giorni prima della festa in giardino durante la quale Massimo Segre l’ha spu**anata svelando i suoi presunti tradimenti. “C’è chi ha ‘letto’ nelle mie parole un’accusa a Massimo Segre di averlo ripreso in sua disponibilità – chiarisce – Ma tra i tanti difetti che ho non c’è la mancanza di schiettezza, e se avessi voluto accusare Massimo di essersi appropriato dell’anello lo avrei detto platealmente. Sono stata chiara: quell’anello è sparito 15 giorni prima di quella maledetta serata del 27 luglio, ed è vero”.
“Chi si è appropriato dell’anello farà i conti con la propria coscienza”
“Non l’ho perso né preso io, ed è vero (anche perché da quella serata non mi è stato più permesso di entrare nella casa dove risiedevo con Massimo, e ho dovuto far intervenire la Polizia per accompagnarmi e permettermi di recuperare i miei effetti personali) – confida – quindi, qualcuno deve averlo preso, questo è certo. Ciò detto, chi se ne appropriato – danneggiando sia me, perché tenevo molto a quell’oggetto, che Massimo, perché per lui era un caro ricordo di famiglia – farà i conti con la propria coscienza”.
“Non ho prove che Massimo mi abbia tradito”
E in merito alle presunte relazioni preconiugali aggiunge: “La mia affermazione ‘da che pulpito viene la predica’, riferita ai tradimenti – veri o presunti – di Massimo nel passato, è un altro tema che ha tenuto molto impegnati i cronisti: io non ho prove che Massimo mi abbia tradito, tuttavia confermo che Massimo mi confidò di aver commesso anche lui degli errori nelle sue precedenti relazioni di coppia. Mi domando allora, anzi, domando a lui: avrebbe lui gradito se le sue compagne gli avessero riservato lo stesso identico trattamento che lui ha riservato a me…? Massimo dovrebbe aver ben chiaro il significato della frase tratta dal Vangelo secondo Giovanni ‘Chi è senza peccato scagli la prima pietra’”.
“Le nostre strade avrebbero potuto dividersi senza causare tutto questo dolore”
“Quali che siano stati i miei errori – veri o presunti – nella mia vita di coppia, mi sarei aspettata non un’umiliante messa in scena come quella alla quale sono stata costretta ad assistere in quella afosa sera di fine luglio, quanto piuttosto un confronto schietto e diretto all’interno della nostra coppia – confessa – Le nozze non erano ancora state celebrate, anche in caso di insanabili divergenze le nostre strade avrebbero potuto eventualmente dividersi senza causare tutto questo dolore”.
Cristina Seymandi si è affidata a un reputation manager
“In buona sostanza, nell’ultimo mese sono stata trasformata in modo piuttosto violento in spettatrice della mia stessa vita – conclude la sposa mancata – c’è di fa cose, c’è chi dice cose, c’è chi urla cose, c’è chi afferma con granitica certezza cose… ed io non posso che ascoltare, prendere nota, e pazientemente smentire, correggere, rettificare, tutte attività che mi stanno tenendo impegnata quasi a tempo pieno anche durante la mia vacanza, nella quale avrei solo voluto dedicarmi anima e cuore a mia figlia, incolpevole vittima di tutto questo baccano”. Cristina Seymandi si è affidata al reputation manager Luca Poma per difendere e ripristinare la propria onorabilità.