L’impennata della curva dei contagi rischia di stravolgere presto il quadro delle restrizioni in tutta Italia. Gli oltre 78mila nuovi positivi nelle ultime 24 ore, registrati anche grazie al record di sempre di tamponi effettuati nel nostro Paese che mai aveva superato il milione di test (1.034.677), segnano il definitivo nuovo cambio di passo dell’epidemia. In attesa del monitoraggio di Iss e ministero della Salute, due grandi regioni sono destinare a passare in zona gialla da lunedì, ma per altre l’arancione si avvicina.
Lazio e Lombardia in zona gialla da lunedì, Emilia-Romagna a rischio
Lazio e Lombardia da lunedì prossimo raggiungeranno in zona gialla le altre 7 realtà che registrano valori oltre il tetto del 10% di posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva e del 15% dei ricoveri nei reparti ordinari (qui avevamo scritto delle ultime regioni a passare in giallo).
In questa fascia si trovano già Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Province di Bolzano e Trento, Piemonte e Veneto.
L’Emilia-Romagna potrebbe diventare la decima di questo gruppo per aver già superato la soglia primo livello in rianimazione ed essere al 13,7% delle degenze in area medica.
La transizione di una regione in zona gialla rappresenta un segnale di come l’epidemia nel nostro Paese abbia ripreso la sua marcia spinta dalla variante Omicron. Dal punto di vista dei cittadini il passaggio di colore rappresenta, però, una formalità, dato che con l’ultimo decreto il governo ha di fatto annullato l’ultima differenza tra la zona bianca e la zona gialla, cioè l’obbligo di mascherina all’aperto (qui le nuove misure in vigore in zona gialla fino al 31 marzo 2022).
Le regioni a rischio arancione
Ma se ormai non cambia nulla tra le prime due fasce del sistema a colori, le misure anti-contagio si fanno più stringenti in zona arancione, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti tra comuni e tra una regione e l’altra, autorizzati con l’autocertificazione, solo per motivi di salute, lavoro o necessità.
Nessuna regione in Italia dovrebbe rischiare la prossima settimana il passaggio in arancione, nella quale si entra se l’occupazione delle terapie intensive supera il 20% e quella dei reparti ordinari il 30%, ma con l’arrivo del nuovo anno lo scenario non è da escludere per alcune realtà: tra queste in particolare la Calabria e la Liguria, che fanno segnare rispettivamente il 14,2% e il 17,7% in terapia intensiva, il 28,1% e il 28,4% nelle altre aree mediche.
A rischio anche le Marche (20,1% in intensiva ma 20,7% nei letti ordinari), così come la Provincia di Trento (25,6% e 17%).