La fine del rapporto tra i due è stato burrascoso, ma le difese degli ex coniugi ha sottolineato in maniera compatta come un reato presupposto debba essere circoscritto ed identificato e che, se la cautela iniziale poteva essere compresa.
Non lo potevano essere altrettanto richieste di condanna rispetto a vicende non approfondite ed interpretate in base alla suggestioni di procedimenti penali a carico di Nerozzi.
Il commissario della legge Simon Luca Morsiani ha assolto la Duran perché non consta abbastanza l’elemento psicologico del reato e condannato Nerozzi a 4 anni e 2 mesi, disponendo la confisca del denaro sotto sequestro.
“Siamo soddisfatti – commenta il legale della modella Massimiliano Orrù, che nella sua arringa aveva insistito sul fatto che la sua assistita, incensurata, aveva semplicemente aperto un conto a San Marino sul quale operava alla luce del sole.
“Delia era molto preoccupata per questo procedimento che avrebbe potuto avere ripercussioni sulla sua carriera”.
Ed invece, dopo la scappatella dell’attuale marito perdonato a favor di telecamere, Delia Duran può invece lasciarsi alle spalle anche questa vicenda. La difesa di Nerozzi ricorrerà in appello.