Avevamo incontrato padre Domenico la prima volta tre anni fa per chiedergli di Anna, una ragazza che per tredici anni ha lavorato nel santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, uno dei luoghi di culto più importanti al mondo.
Anna aveva cominciato a lavorare lì sin da giovanissima, attirando le attenzioni morbose di un frate. Che era arrivato a masturbarsi davanti a lei e a provare ad abusare della ragazza. Padre Domenico aveva visto una di queste scene con i suoi occhi, e non aveva avuto remore a denunciare l’episodio ai microfoni di Matteo Viviani.
Anche perché Anna, dopo che aveva denunciato, di tutta risposta aveva ricevuto la proposta di un accordo privato ed era stata lasciata sola. E non aveva risparmiato neanche gli altri frati, colpevoli, a detta di padre Domenico, di non predicare la povertà e la morigeratezza di Padre Pio.
Dopo l’intervista rilasciata a Le Iene padre Domenico era stato trasferito nel convento di Reggio Calabria e costretto a rimanere lì fino a nuove disposizioni. E anche per lasciare la provincia di Reggio Calabria aveva bisogno di un’autorizzazione scritta!
Viene costretto a vivere come se fosse agli arresti domiciliari. Così decide di uscire dall’ordine. Oggi, a 86 anni, divide la casa con le sue tre sorelle che lo ospitano, con un assegno sociale di 569 euro. Chi volesse aiutarlo in qualunque modo può scrivere a aiutiamopadredomenico@gmail.com.