Meteo, L’Estate è partita col botto e proseguirà anche per la prossima settimana sotto il segno di Caronte, questo immenso anticiclone che sta arroventando l’Italia, il Mediterraneo e l’Europa. Ma durerà veramente per altri due mesi ininterrotti? Risponde il direttore de Il Meteo.it Antonio Sanò. “Le previsioni a lungo termine, che sappiamo bene, sebbene siano più attendibili che in passato, quanto restino tuttavia alquanto fallaci, indicano un prosieguo della stagione tale e quale come l’incipit, ovvero bollente, con temperature decisamente oltre le medie.
Alcuni indizi ci fanno però pensare che qualcosa potrebbe andare storto: cambiamento climatico non significa solo più caldo o più siccità, bensì soprattutto estremizzazione, ovvero a periodi più caldi e secchi potrebbero alternarsi fasi più piovose e fredde anche in modo eccezionale. Ritornando a guardare gli annali meteorologici passati, troviamo che in realtà spesso a mesi di Giugno scoppiettanti, sono seguiti dei ferragosto piuttosto burrascosi….In cui si faceva più fatica a trovare il sole tra le nuvole…ma come diciamo sempre, ce la farà dunque anche l’estate 2022, tra luci e ombre, a lasciarci un qualche ricordo, fosse solo di un vacanza, un weekend, o soltanto di una notte, una Stella?
Meteo di Luglio, cosa succederà nelle prossime settimane
Il caldo rovente e anomalo portato dall’anticiclone africano, da noi
denominato Caronte, non sta concedendo tregua all’Italia ormai da
Maggio, se non per veloci break temporaleschi che peraltro interessano
solo poche regioni. Ebbene, queste condizioni
meteo-climatiche persisteranno anche nella prima parte di Luglio:
tuttavia, gli ultimissimi aggiornamenti meteo confermano un
possibile cambio di scenario entro la metà del nuovo mese, con effetti
diretti anche sul nostro Paese.
Tornerà dunque la vera tipica estate mediterranea?
Ma andiamo con ordine. I primi giorni di Luglio saranno all’insegna dell’ennesima fiammata africana con temperature previste ancora una volta ben oltre le medie climatiche. Vista l’origine delle masse d’aria, l’interno del Deserto del Sahara, pare proprio che dovremo fare i conti con valori ancora molto elevati e ben sopra le medie. Nella pratica, almeno fino al 6 Luglio, ciò rischia di tradursi in ripetute ondate di calore in arrivo dal cuore dell’Africa, con punte massime pronte a schizzare ben oltre i 35°C, soprattutto in Val Padana, sulle zone interne delle due Isole maggiori (qui addirittura si potrebbero toccare i 42/43°C) e su parte del Centro.
La novità più interessante riguarda però il possibile cambio di scenario atteso entro la metà di Luglio.
In pratica potremmo assistere ad un ribaltone sul fronte sinottico con il ritorno in grande stile dell’anticiclone delle Azzorre che di fatto si sostituirebbe al più rovente africano. Stiamo parlando di una zona di alta pressione semi permanente di origine oceanica, generalmente sempre presente sull’oceano Atlantico con il suo massimo di pressione mediamente in prossimità delle omonime isole. Solitamente è caratterizzato da valori termici più contenuti (temperature in media o poco sopra) rispetto al suo parente africano, proprio per via della sua posizione, sul medio oceano Atlantico, dove molto difficilmente la temperatura sopra l’acqua supera i +25°C.
La massa d’aria risulta quindi assai più densa e pesante (più umida in sostanza) contendo di conseguenza l’aumento delle temperature (inerzia termica maggiore).
Tutte le zone che vengono da esso abbracciate godono tendenzialmente di condizioni di bel tempo prevalente. Se ciò dovesse venir confermato è lecito aspettarsi condizioni meteo spesso soleggiate e temperature in linea con le medie stagionali o leggermente sopra. Quindi caldo si, ma senza eccessi e senza l’afa che sale alle stelle come è avvenuto nell’ultimo periodo con l’anticiclone africano.
In ultimo, vista la sua particolare posizione con i massimi di pressione che tendono a rimanere in sede Atlantica, non sono da escludere infiltrazioni, soprattutto alle quote medie, di correnti più fresche e umide da Ovest/Nord Ovest. La conseguenza è quella di avere una più elevata possibilità che si sviluppino temporali pomeridiani, di tipo convettivo, specie lungo i rilievi e sulle vicine pianure, classici della nostra