Nessuna serie tv aveva ancora mai trattato il covid come Doc – Nelle tue mani 2 ha fatto. Neanche un Posto al Sole che segue l’anno solare ha avuto il coraggio di accennare alla pandemia, come anche la serie tv New Amsterdam che ha preferito non toccare, se non solo velatamente, la questione per non fare errori narrativi e per non banalizzare la situazione che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. Da qui in poi spoiler, se non avete visto le prime puntate, andate in onda ieri sera, 13 gennaio, non leggete.
Doc, con protagonista Luca Argentero, si è presa questo rischio e l’ha fatto proprio nella prima puntata con la morte di Lorenzo Lazzarini, interpretato da Gianmarco Saurino. Dietro a questo colpo di scena non c’è solo il desiderio di ricordare il lavoro degli operatori sanitari, ma anche la scelta di Saurino di lasciare la tv per il cinema. A raccontarlo è proprio l’attore in un’intervista al Corriere della Sera. Come spiega Saurino la paura delle critiche, per la scelta di parlare del covid, c’è, ma “l’intento è veramente puro. Era giusto ricordare tutti gli operatori sanitari che in questo paese non ci sono più.
Questa cosa è successa e non dobbiamo dimenticare che loro erano lì e cadevano affinché noi potessimo sentirci abbastanza protetti. È successo e succede ancora”. Sul perché abbia deciso di lasciare una serie tv tanto amata, Saurino è sincero: voleva fare altro. “C’è stata una comunione d’intenti. Dopo tanti anni di lavoro nelle serie di LuxVide e della Rai, a cui devo tutto, avevo voglia di iniziare un percorso diverso. Penso al cinema, soprattutto. Dopodiché è una scommessa sia per me che per loro – spiega al Corriere – che hanno scelto di togliere uno dei personaggi principali in questo modo. Me ne vado come Lippi dopo che l’Italia vinse i Mondiali”.
Il ruolo di Doc durante la pandemia
Interpretare il ruolo di un medico in questo periodo è stato faticoso, la prima stagione, lo ricordiamo, è uscita su Rai1 durante il primo lockdown, “un momento in cui si parlava dei medici come di eroi. Lì, abbiamo tutti iniziato a sentire il peso di quel camice. Ma poi quegli eroi sono stati anche mandati in prima linea, a morire, appunto. La rappresentazione di quei sacrifici in nome del Covid è diventata ancora più piena di significato”.
Le serie tv hanno un’importante presa sul pubblico e riescono appassionare, soprattutto in tv, più dei film, ma Saurino non crede che Doc riuscirà a far cambiare idea a chi “crede sia tutta una finzione”. La serie mostrerà cosa è successo dentro gli ospedali, “abbiamo cercato di mostrarlo nel modo più fedele possibile. A me quelle immagini hanno fatto venire la pelle d’oca. Se nella prima stagione abbiamo cercato di far capire cosa vivono i medici, al di là dell’apparenza, in questa il tentativo era mostrare come si muovono in un periodo storico così drammatico. Dopodiché, chi vede il male in qualsiasi cosa lo vedrà persino in Doc”.
Luca Bernabei, amministratore delegato della Lux Vide – che produce l’amatissima serie tv -, ha parlato a Non Stop News, su Rtl, di Doc spiegando che non tutta la stagione sarà incentrata sul covid: “Ci sarà un inizio, succederanno una serie di cose e poi andremo oltre. Penso che tutti ne abbiano abbastanza, Faremo una puntata speciale, che sarà una puntata covid, una bomba, tostissima”. Ed è stata proprio una bomba.
Dopo Doc, un film fantasy e non solo
Gianmarco Saurino ha già pensato al paracadute e mentre stava registrando Doc si è dedicato a “Summit Fever, un piccolo film internazionale” e alle riprese di “I viaggiatori, di Ludovico Di Martino, un fantasy per cui ho preso dodici chili”, poi entro i 30 anni vorrebbe interpretare una delle tragedie shakesperiane, in cantiere ci sarebbe l’Otello.