Cleo Smith, quattro anni, scomparsa da un campeggio nell’Australia occidentale più di due settimane fa, è stata ritrovata «viva e sta bene». A dare la notizia è stata la polizia, chiarendo come la piccola fosse nascosta «in una casa di Carnarvon», cittadina situata nella regione di Gascoyne.
Come confermato dal vicecommissario Col Blanch al Guardian, «un uomo del posto è stato posto in custodia». Una squadra di agenti — ha proseguito Blanch — «ha fatto irruzione nell’abitazione nella notte e ha trovato la piccola in una delle stanze, chiusa a chiave.
Cleo è stata prelevata da uno dei poliziotti e le è stato chiesto come si chiamasse. Lei ha risposto: “Mi chiamo Cleo“». La bimba è stata subito riportata dai familiari. La piccola era stata vista l’ultima volta 17 giorni fa, nella tenda della sua famiglia intorno all’una di notte del 16 ottobre nel camping di Blowholes Shacks a Macleod, a circa 900 chilometri a nord di Perth.
Quando i suoi genitori si erano svegliati alle 6.30 del mattino lei non c’era più ed era sparito anche il suo sacco a pelo. La madre, Ellie Smith, era stata l’ultima persona ad averla vista: la figlia si era — infatti — svegliata all’una e mezza di notte e aveva chiesto dell’acqua prima di tornare a dormire.
Le autorità australiane avevano offerto un milione di dollari australiani (pari a circa 643 mila euro) in ricompensa a chi avesse fornito informazioni decisive per il ritrovamento.
La notizia che la piccola è sana e salva e con la sua famiglia è stata accolta con gioia dal premier australiano, Scott Morrison, che l’ha definita «qualcosa di stupendo». «Le nostre preghiere sono state esaudite», ha twittato il primo ministro, ringraziando «i tanti agenti di polizia coinvolti nelle ricerche e nel sostegno alla famiglia».