Fuori dalla Cattedrale di Brescia dopo i funerali, davanti a centinaia di persone, uno ad uno i colleghi di Nadia Toffa, della redazione delle Iene, sono sfilati davanti al feretro e hanno reso omaggio alla presentatrice.
Il carro funebre ha poi lasciato Piazza Duomo tra due ali di folla che le hanno detto addio con un lungo applauso. BRESCIA Una bara bianca, un cuscino di rose candide, le note di “Halleluja” di Leonard Cohen che accompagnano il feretro. L’ultimo saluto a Nadia Toffa, morta di tumore a quarant’anni, è l’abbraccio della sua famiglia, dei colleghi delle Iene con cui ha condiviso lavoro, vita e amicizia, della sua città che ha partecipato in lacrime ai funerali nel Duomo.
«Ciao guerriera», è il grido che si alza dal sagrato della chiesa, poi un lungo applauso mentre Pif, Giulio Golia, Frank Matano e le altre Iene sfilano davanti al feretro.
Gesù Cristo è stato messo in croce perché lui la testa non l’ha piegata mai. Quando vi mettete contro qualcuno, quando dite la verità, qualcuno ve la farà pagare. Nadia hai saputo fare del tuo lavoro una missione».
E ha lazato un velo sulla malattia. «Hai avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo vero nome dando coraggio a tanti malati oncologici. Qui ci sono tante mamme della terra dei fuochi, mamme che hanno dovuto accompagnare al camposanto i loro bambini».
Nadia, conclude il sacerdote, «ha messo l’Italia sottosopra, è stata amata da Nord a Sud, dalla Terra dei fuochi a Brescia. È entrata nel cuore di tutti perché è stata autentica, cocciuta perseverante, tosta. Ha avuto fame e sete di giustizia».