E’ una malattia sopravvalutata da molti ma in realtà può causare conseguenze gravi fino alla morte: ecco i sintomi e i dettagli
Una delle malattie presente già dal 1700 e scoperte dal medico Robert Whytt fu la malattia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva, ed è la più frequente malattia del sistema nervoso: stiamo parlando di quella che tutti definiscono meningite. Il primo rapporto con questa malattia si ebbe nel 1887 per merito del batteriologo austriaco Anton Weichselbaum, che descrisse il meningococco.
Nel 1906, lo scienziato statunitense Simon Flexner sviluppò un approccio terapeutico prodotto dai cavalli che ebbe i suoi effetti e la malattia fu marcatamente ridotta. Nel 2002 è stato evidenziato come il trattamento con steroidi possa migliorare e curare la prognosi della meningite batterica.
Il termine meningite si riferisce a tutti i casi di meningite batterica in cui nessuna infezione può essere al momento dimostrata. Generalmente, tale malattia può essere derivante da alcune infezioni batteriche, o da infezione presente in uno spazio adiacente alla meningi. Uno studio ha dimostrato che forme di questa malattia aumentano in estate, formandosi nella stagione secca che possono durare due o tre anni.
La meningite, d’altro canto, si può verificare anche come risultato di cause non infettive, come l’assunzione di farmaci per lo più FANS, antibiotici e immunoglobuline per via endovenosa. Ancora, infiammazione di vasi sanguigni e malattie del tessuto connettivo.
I sintomi della malattia
Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università degli studi di Milano, puntualizza come molte persone cercano di avvicinarsi sempre più alla soluzione di vaccinarsi per combattere le cause di questa malattia che (in alcuni casi) potrebbe portare addirittura alla morte.
Egli infatti ha affermato: “Il numero dei casi è costante (un migliaio all’anno) e non c’è un’epidemia. Ma la corsa alla vaccinazione è comunque positiva per ridurre la percentuale di portatori sani (al momento 1 su 10) nelle generazioni più giovani”.
La meningite virale è abbastanza comune e i sintomi per riconoscerla sono simili a quelli di un’influenza, ossia febbre, raffreddore e mal di gola, torcicollo, spasmi e convulsioni.
Più gravi, invece, sono le meningi batteriche e le cause possono essere:
- dall’Haemophilus influenzae di tipo B
- dallo Streptococcus o Diplococcus pneumoniae (pneumococco), che possono provocare polmoniti, infezioni delle prime vie respiratorie, otiti
- dal meningococco o Neisseria meningitidis, il più pericoloso: cinque sierogruppi di questo batterio (A, B, C, Y, W135, contro i quali sono disponibili i vaccini) sono capaci di provocare malattie gravi ed epidemie.
La cura in ospedale prevede l’assunzione di antibiotici e corticosteroidi per ridurre l’infiammazione, liquidi per reidratare l’organismo e analgesici per alleviare i sintomi.