Il salvataggio di Julen, il bambino di due anni caduto in un pozzo in Spagna, sta entrando nella fase finale scrive il quotidiano La Vanguardia. Il bambino è intrappolato in un pozzo nelle campagne di Totalán, nei dintorni di Malaga, dallo scorso 13 gennaio, e da allora decine di operai hanno lavorato instancabilmente per tirarlo fuori.
Purtroppo per ora senza successo. Questa mattina sono state completate le operazioni per allargare il tunnel verticale terminato l’altro ieri. Tra non molto una squadra di minatori sarà calata nel tunnel. Gli operai scaveranno a mano l’ultimo tratto della galleria per arrivare al punto esatto in cui i tecnici pensano si possa trovare il bambino.
Le speranze purtroppo sono ridotte al lumicino: Julen è bloccato da più di 10 giorni a 71 metri di profondità in un pozzo largo appena 25 centimetri. B
Lunedì la Guardia Civil ha iniziato ad interrogare i testimoni per ricostruire i fatti. Il padre di Julen, José, ha detto che poco prima della tragedia la moglie stava facendo una telefonata, mentre lui teneva d’occhio il bambino.
L’uomo si è distratto qualche secondo per cercare un pezzo di legna da ardere, quando una sua parente si è accorta che Julen era scappato.
Il padre ha provato ad inseguirlo, ma quando stava per raggiungerlo – era a circa 15 metri di distanza – Julen è scomparso nelle viscere della terra. L’uomo ha iniziato a rimuovere le pietre dal bordo del pozzo tentando di raggiungere disperatamente il bambino con la sua mano. Ha sentito Julen piangere, poi più nulla.