Il reflusso gastroesofageo può rendere la vita molto…amara sotto parecchi punti di vista. Tra le conseguenze del reflusso vi è l’infiammazione dell’esofago ovvero quel tratto dell’apparato digerente che il cibo percorre tra la gola e lo stomaco. Infatti la mucosa esofagea è adatta al transito del cibo che deve essere ancora digerito e assolutamente “impreparata” all’acidità dei liquidi provenienti dallo stomaco, come in caso di reflusso. Se il fenomeno persiste e diventa cronico, a lungo andare le mucose si infiammano a contatto con il liquido acido,
fino a causare una vera e propria patologia ovvero l’esofagite, che si manifesta con sintomi quali il bruciore a livello dello stomaco o dietro lo sterno oppure sintomi aspecifici, come raucedine o tosse cronica. Prevenire l’esofagite da reflusso prevede una serie di accorgimenti volti a diminuire il reflusso. Quali? Per prevenire l’esofagite da reflusso sarà bene mantenere un’alimentazione adeguata, priva di alimenti difficili da digerire o che aumentano la secrezione gastrica. Nel dettaglio, in caso di esofagite da reflusso, questi sono i cibi da eliminare:
> Tutti i cibi fritti;
> I piatti già pronti (nella cui preparazione sono utilizzati parecchi grassi, di varia origine);
> Le salse i ragù e i sughi preparati con abbondanti quantità di olio, margarina, burro, strutto;
> I dolci con le creme e la panna;
> Tutte le carni molto cotte, in tutte le forme: stracotti, gulasch, bolliti;
>Tutto il grasso visibile presente sulla carne e sugli affettati;
>Tutti i superalcolici.
L’esofagite da reflusso si distingue in base alla presenza di alcuni sintomi, che non devono essere sottovalutati al fine di evitare complicazioni. Quali sono? Ecco i principali:
- Dolore retrosternale (il dolore retrosternale può irradiarsi fino alle braccia e alle scapole. In questi casi non è raro confondere il dolore da esofagite con quello legato all’insorgenza di angina pectoris);
- Difficoltà durante la deglutizione;
- Fenomeni di dolore durante la deglutizione;
- Vomito;
- Nausea;
- Inspiegabili cali di appetito;
- Rigurgiti di saliva o di contenuto esofageo (avvengono soprattutto durante le ore notturne e sono spesso accompagnati da senso di acidità allo stomaco. A questo proposito può essere utile, soprattutto se a soffrirne è un soggetto in età infantile, sistemare sotto il materasso degli appositi rialzi per far sì che il materiale rigurgitato non ostruisca le vie respiratorie);
- Dolori muscolari;
- Bruciore alla bocca dello stomaco;
- Senso di fastidio allo stomaco soprattutto dopo diverse ore di digiuno;
- Alitosi;
- Faringite;
- Mal di gola;
- Sinusite;
- Sintomi tipici del raffreddore (i succhi gastrici che risalgono nell’esofago possono provocare irritazioni, in grado di determinare l’insorgenza di sintomi simili a quelli di un raffreddore, come per esempio l’ipersecrezione di muco);
- Corrosione dello smalto dei denti.