ANDRIA – Una bella storia di squisita umanità. Di quelle che fanno bene al cuore. Eccola. «Qualche anno fa persi Rosa una mia cliente speciale. A dire il vero ne ho perse tante ed ogni volta è un colpo al cuore. Lei era unica. Oggi sua figlia Natasha è il mio braccio destro e senza di lei oggi non sarei quella che sono».
E’ necessario partire da questa dolce e dolorosa premessa per comprendere cosa spinge Monica Schiraldi, truccatrice e dermopigmentista andriese da 25 anni, a tatuare gratuitamente le sopracciglia a donne che le hanno perse a seguito di un trattamento chemioterapico. Andriese 43enne, sposata e mamma di un bimbo, ha iniziato il suo percorso professionale avviato nel centro estetico di sua mamma Enza estetista dal 1970. Oggi è fondatrice di una piccola Urban spa con annesso Luxury Shop, inaugurata nel dicembre 2017.
«La dermopigmentazione visagistica prende piede circa 30 anni fa quando l’esigenza era quella di ricostruire l’arcata sopraccigliare andatasi ad assottigliare seguendo la moda degli anni sessanta. Oggi il trattamento in questione è fortemente richiesto, in quanto la tendenza dettata dai social network vuole che l’arcata sopraccigliare sia compatta e piena a differenza da qualche anno fa. Purtroppo, però si rivolgono a me anche quelle persone che non avrebbero mai pensato di tatuarsi le sopracciglia se non ne avessero avuto la necessaria l’esigenza avendole perse a causa di malattie come la alopecia o per sindromi post chemioterapiche» ha chiarito Monica.
Poi, roteando il caleidoscopio dei ricordi, ritorna alla amica: «In onore di Rosa pensai che sarebbe stato bello regalare un trattamento che ridonasse il sorriso a chi si accingeva a fare la chemio. Una terapia che non solo le avrebbe abbattute fisicamente, ma le avrebbe trasformate per sempre. Cercai le donne alle quali fare questo dono, ma pochissime aderirono, mi chiesi il perché. Solo dopo molto tempo sono riuscita a rispondere a questa domanda: queste donne lottano quotidianamente come leonesse per restare mamme, mogli, o semplicemente donne. Non gli interessa di perdere capelli o sopracciglia oppure vedersi scomparire il seno. Il loro scopo è tenere in vita e ben salda la loro famiglia e continuare a crescere i propri figli».
Monica prosegue: «Quando capii questa forza immensa delle donne, decisi che potevo fare qualcosa per loro tutto l’anno, ritagliando mi un po’ di tempo dal lavoro. Nel corso del tempo le donne hanno risposto, ma ancora di più le persone che gli stanno intorno. Sono i mariti, gli amici, i parenti che le accompagnano da me per vederle sorridere e regalarle un po’ di spensieratezza. Oggi il trattamento non solo è gratuito prima della chemio ma diamo anche la possibilità di farlo con priorità assoluta».
Racconta: «Ogni incontro è speciale, tante emozioni, tante lacrime, con donne che vedo per la prima volta ma quando le accompagno alla porta mi sento ricca e felice. Ho ricevuto dei fiori, dei girasoli da una signora meravigliosa che ancora vedo perché ha vinto la malattia. Tanti messaggi meravigliosi. Uno per tutti “Che Dio ti benedica”».
Poi l’appello di Monica ai colleghi: «Tutti i professionisti di questo settore potrebbero dare il loro contributo per rendere felice una donna. Mi piacerebbe molto se si creasse una squadra di “volontari” della bellezza, professionisti al servizio delle donne colpite dal cancro». Perchè non provarci?