Maltrattamenti di bambini, persecuzioni: tre misure cautelari emessi dal gip del tribunale di Foggia secondo la normativa «Codice rosse» sono state eseguite dalla Questura di Foggia nei confronti di 4 persone ritenute accusate di episodio di violenza.
LA BAMBINA PICCHIATA: LA SUA TESTIMONIANZA – «Ho fatto cadere il bicchiere, l’ho rotto. Papà è venuto e mi ha dato le botte» . Così la bambina di 4 anni ha raccontato agli agenti della squadra mobile di Foggia che indagano sull’accaduto e che l’hanno ascoltata in presenza di una neuro-psichiatra infantile, le violenze che avrebbe subito dal padre e dalla nuova compagna dell’uomo. La coppia, lui di 27 anni, lei di 24 anni, è stata raggiunta dalla misura cautelare di avvicinamento a meno di 200 metri dalla giovanissima vittima. (Continua…)
«Papà mi ha cercato con il cucchiaio» – ha detto la piccola durante l’interrogatorio; poi ha fatto riferimento anche alle percosse subite dalla donna: «Stava lavando a terra e con la scopa mi ha dato in testa». A riscontro di quanto dichiarato dalla bambina ci sono i referti medici che parlano di lividi sul lato destro del viso all’altezza delle tempie e sulle gambe. A sporgere denuncia agli uomini della squadra mobile è stata la nonna della vittima (a cui la stessa è stata affidata) che ha raccontato il calvario della nipotina culminato con l’episodio dello scorso primo settembre quando il padre prima ha preso a schiaffi la figlia mentre quest’ultima piangeva per il suo momentaneo allontanamento, poi l’ha colpita al volto con un cucchiaio
LO STALKER E LE 82 TELEFONATE – Un altro primo provvedimento, un divieto di avvicinamento, ha riguardato un 30enne, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori ai danni della propria ex compagna, in quanto, dopo l’interruzione della relazione, la pedinava con la proporia auto anche sotto la sua abitazione anche in orario notturno, tempestandola con messaggi sui social e sull’utenza telefonica, nonché a mezzo di numerose chiamate – anche 82 in una sola giornata, con contenuto molesto, intimidatorio e umiliante – (Continua…)
ingenerando così nella stessa un perdurante stato di ansia e paura, ed il fondato timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita, a diradare le proprie frequentazioni, e a mantenersi in contatto telefonico con i familiari o con una amica ogni qual volta rientrava da sola a casa. ACCECATO DALLA GELOSIA, MALTRATTAVA LA SUA DONNA – Infine è stata notificata a un 51enne foggiano la misura dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla parte offesa, nonché ai luoghi dalla stessa frequentati,
in quanto ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della propria moglie convivente. Secondo la Polizia, animato da futili motivi legati all’eccessiva gelosia, l’uomo maltrattava la donna, sottoponendola a sistematiche vessazioni psicofisiche, ingiuriandola ripetutamente ed inveendo nei suoi confronti, minacciandola in più occasioni di ucciderla e farle del male se non avesse smesso di lavorare, pedinandola e appostandosi nei luoghi di lavoro per ingiuriarla e minacciarla ulteriormente, sino a percuoterla con schiaffi al viso in occasione dei frequenti litigi, anche dopo aver abusato di sostanze alcoliche.