Problemi di cui non vuole parlare, problemi economici, accuse alla madre, neanche un euro per lavorare e alla fine Gerardina Trovato ha dovuto chiedere aiuto alla Caritas. Lo ha rivelato qualche settimana fa in un’intervista al Messaggero e abbiamo provato a chiamarla per farci spiegare un po’ cosa era successo.
Problemi di cui non vuole parlare, problemi economici, accuse alla madre, impossibilità a lavorare e alla fine Gerardina Trovato ha dovuto chiedere aiuto alla Caritas. Lo ha rivelato qualche settimana fa in un’intervista al Messaggero e abbiamo provato a chiamarla per farci spiegare un po’ cosa era successo, se fosse cambiato qualcosa, nel frattempo. La cantante siciliana ha spiegato che tutti i suoi problemi sono nati con la rinuncia all’eredità del padre e ai dissidi molto violenti con la madre, oltre a un problema legale che l’ha lasciata sul lastrico. Da un anno, però, ha spiegato di essere risorta, è tornata a scrivere canzoni, ha rischiato di salire sul palco del Festival di Sanremo, ma i problemi economici le hanno tagliato le gambe. Ora accusa la sua famiglia di volerla fare internare ma, ha spiegato a Fanpage.it, “un anno fa sono risorta dalle macerie e non ci torno più là sotto”.
Signora Trovato, abbiamo letto la sua intervista, cosa è successo in questi anni?
Tutto è cominciato a gennaio 2007 quando morì mio padre e mia madre mi disse che come liquidi in banca non c’era nulla. Pare fossero rimasti solo beni immobili. In quegli anni ebbi un grosso problema legale per i diritti del duetto con Andrea Bocelli, “Vivere” – che aveva venduto milioni di copie nel mondo -, quando fui sostituita da Laura Pausini e per una serie di motivi mi si bloccò la Siae, passando da cifre enormi a 600 euro di Siae a semestre. Io non facevo dischi da un po’, e quella era la mia unica fonte di sostentamento e nonostante il brano continuasse a vendere milioni di dischi, io non ne ho più visti.
È stato in quel momento che ha chiesto aiuto alla sua famiglia?
Sì, a quel punto chiedo aiuto a mia madre, ma lei mi dice che non c’è nulla, che le hanno anche ridotto la pensione. Mia madre ha sempre avuto il terrore di dirmi la verità, terrore che se nella vita mi fosse successo qualcosa e io avessi avuto bisogno, sapendo dei soldi, glieli avessi chiesti. Mi hanno sempre nascosto queste cose. Mi dice, comunque, che non c’è nulla e mi ha cominciato a mandarmi 500 euro al mese che sommati alla Siae fanno 600 euro, a cui si aggiungevano, ovviamente, quelli che avevo sul mio conto in banca. Però, puoi immaginare, sono arrivata a un punto in cui le uscite erano maggiori delle entrate.
L’ultima raccolta risale al 2005 e tu a quel punto già avevi smesso di pubblicare, giusto?
Sì, e infatti nel 2005 pur non essendo artista da reality, accetto di fare Music Farm per una questione economica. Io avevo il mio conto in banca dal quale attingere, si suonava ancora “Gechi e vampiri” (canzone con cui partecipa al Festival del 2000), devo essere sincera. Però pian piano attingevo da quel conto che, ovviamente, scendeva e comincia la paura, perché pensi che devi rimetterti in riga, rientrare nell’ambiente, rimettere tutto in moto e non sai quanto tempo passa, per questo cerchi di centellinartelo quanto più possibile. Morale della favola feci rinuncia all’eredità, perché mi avevano fatto capire che c’erano solo beni immobili e ci mancava pure che mi accollassi metà delle spese dei suoi beni. Io a stento riuscivo a mantenere un piccolo appartamento che tenevo a Roma e per questo motivo rifiutai. Ed è stata una cazzata, perché mi sono fidata, ma in realtà c’erano una barca di soldi in banca. Mia madre è milionaria, altro che la pensioncina.
Quando è successa la rottura definitiva con sua madre?
Quello con mia madre è sempre stato un rapporto conflittuale, fin dalla nascita. Sono cresciuta in mezzo alla violenza, litigavamo per qualunque cosa.
Anche durante il periodo più fortunato? Tipo quello sanremese?
Ah, lasciamo perdere, non ne vorrei parlare nemmeno, mi ha succhiato la vita, tanto è vero che mi ritrovo senza figli e senza famiglia perché m’ha tolto tutto. Sono stata per lei un vincolo attraverso il quale doveva realizzare i suoi fallimenti. Diciamo che per non perdere la voce, per non pagare penali, mi stavo zitta, facevo finta di niente, me la portavo dietro perché se no il prezzo da pagare era troppo alto. Ma ne ho pagato un altro, perché per portarmi lei non potevo avere fidanzati, amici, m’ha rubato tutto, giovinezza e vita privata. Come se il mio successo fosse il suo.
Torniamo a oggi, però. Come è finita sul lastrico?
Quello che è successo adesso è tutta la conseguenza della mia rinuncia all’eredità e quindi qualsiasi cosa succeda sono obbligata a chiedere aiuto a lei.
Per quello che ha fatto intendere, però, l’aiuto ti viene negato…
No, non me ne dà. A un certo punto mi sono successe delle cose, che preferirei non dire adesso, ma un anno fa sono risorta dalle macerie. Tutti sanno che manco da 20 anni, da Sanremo 2000, l’ultimo successo più importante. Dopo di quello sono stati tutti rattoppi, tentativi, chi mi ha voluto bene ha tentato di darmi una mano, ma senza multinazionali, promozioni etc sono stati fallimenti. Dove vai da sola! Anzi, mi dispiace per tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno aiutato.
Torniamo a quando è risorta dalle macerie, allora.
Sono risorta dalle macerie e ho scritto 24 brani, dopo anni in cui non avevo praticamente scritto nulla. Mi sono meravigliata di me stessa, perché sono arrivata a un livello pazzesco, intendo a livello commerciale. Non pensavo di raggiungere questo linguaggio semplice e diretto. L’ho fatto anche studiando, togliendo il vibrato alla voce, tutta quella rabbia, ho lasciato solo la grinta. Un anno fa, insomma, ho pensato di essere di nuovo pronta per il grande pubblico, per un successo che non ho mai avuto neanche quando sono stata all’apice. A quel punto ho ricominciato a fare i viaggi a Roma, mi sono messa a posto, ho ripreso contatti, provinato i brani in sala, chitarra e voce.
Insomma, stavi lavorando al ritorno, giusto?
Esatto, cercavo di rimettere in moto tutta la macchina, quando però mi è arrivata una telefonata dal mio direttore di banca che mi dice: “Signora Trovato, il suo conto è sparito”. E mi ha spiegato che lo Stato aveva prelevato tutto. Mi sono sorpresa perché non ho mai evaso, ma pare che siano state sbagliate delle volture che avevano a che fare con la mia rinuncia all’eredità, a 13 anni dalla morte di mio padre. Nonostante il rifiuto che avevo fatto mi hanno tolto la metà di tutte le spese dei beni che possiede mia madre.
E come è possibile dopo la rinuncia le tocchi pagare tutte queste spese?
Per una questione di errori, che non so da chi sono dipesi. Qualcuno ha sbagliato, non posso accusare qualcuno, ma c’è chi ha sbagliato. Quello che so è per cosa mi hanno tolto tutto, per i conti dalla spazzatura, per le spese commerciali del laboratorio di mio padre… Praticamente sono finita oltre tre mila euro in rosso, stavo svenendo. La prima cosa a cui ho pensato è: ‘Se mi avete tolto tutto, a questo punto mi riprendo metà dell’eredità’. Cioè devo pagare e non posso toccare nulla? Ed è così, perché l’atto risulta, ma ci sono stati degli errori e visto che la legge non accetta ignoranza…
E a quel punto che è tornata da sua madre?
Sono andata da lei per parlare, ma non si è seduta neanche per un minuto, andava avanti e indietro. Ho cercato di farla sedere, l’ho presa per un braccio, ma in maniera leggera, non sono mica una violenta, ma lei si rifiutava. Le ho spiegato che non avevo più un soldo, mi si era bloccata la vita e lei mi guarda e mi fa: “Non ti do un centesimo!”. A quel punto sono intervenute persone vicine a mia madre che mi hanno detto che legalmente non mi doveva neanche un euro; certo legalmente no, ma moralmente? Persone che erano in casa di mia madre, che pensano di poter intervenire nei fatti nostri. Gente che pensa che siccome sono Gerardina Trovato e non sono a Sanremo da 20 anni, sono come un animale dello zoo, ma non sono un fenomeno da baraccone. A quel punto hanno chiamato i Carabinieri e mi hanno fatto un esposto per estorsione.
Come è uscita da questa situazione?
Ho chiamato la prima persona che mi è venuta in mente, Caterina Caselli. Non la sentivo da una sacco di anni, l’ho chiamata che qui in Italia era notte, ma lei era negli Stati Uniti, fortunatamente. Mi ha chiesto come stavo, le ho detto che stavo male, che ci stavano sfrattando e Caterina mi ha chiesto quanto mi servisse per coprire il buco. Magari mia madre fosse stata così. Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me.
E a parte Caterina Caselli chi l’ha aiutata?
Per il nome che ho, nel tempo, in tanti mi hanno aiutato, dagli amici alle attività commerciali che mi hanno fatto credito. Poi, però, il conto è stato chiuso e il problema si è riproposto. Lavoro poco, perché le piazze d’inverno non si fanno e nonostante tutto l’aiuto sono finita alla Caritas, ma la Caritas ti aiuta per quello che può, ma con quello che ti dà non puoi neanche mangiare, altro che medicine!
Però c’è stata la possibilità di vederti a Sanremo, quest’anno?
A quel punto mi si è interrotta la vita, quindi non ho potuto più far ascoltare le mie canzoni, ho dovuto cancellare alcuni appuntamenti di lavoro, c’era gente che m’aspettava. A quel punto mi ha chiamato la redazione di Sanremo e mi hanno chiesto se avessi dei brani; pensavo che fosse uno scherzo. Pare sia stato Amadeus a volermi, perché nel 2000 gli è rimasta impresso il nostro incontro. E io mi sono commossa quando mi hanno detto il motivo per cui si ricordava. Sono arrivata lì con le spese pagate dalla parrocchia, perché in caso eccezionale la Caritas può dare il placet per attingere alla cassa della Chiesa per un evento straordinario. Arrivo a Sanremo tremando, portando tutti i 24 brani, perché non sono Caterina Caselli, non sono in grado, come lei, di capire qual è il brano giusto. E loro hanno ascoltato tutte le 24 canzoni, ne hanno scelto uno, mi hanno chiesto un’altra versione, però sono salita da loro tremando, gli ho buttato addosso tutte le mie paure, gli ho fatto vedere che non avevo un centesimo, ero terrorizzata e in più mi sono posta il problema: “Chi me lo produce questo disco?”. Se avessi avuto soldi mi sarei autoprodotta, però mi hanno visto in quelle condizioni e gli ho creato problemi, non sapevano cosa fare. A quel punto, piuttosto che ferirmi, hanno preferito dire a un mio amico molto caro le motivazioni per cui non potevano prendermi. Sono stati molto sensibili.
Insomma, stando a quello che dici eri a un passo…
Hanno spiegato che mi hanno vista e non ero sembrata in grado di mantenere un’esibizione sul palco di Sanremo: ‘L’abbiamo vista tremare’ hanno detto, e poi si è aggiunto il problema della produzione anche del singolo. Loro sono la redazione di Sanremo, non un’etichetta, che può produrre. Non sapevano cosa fare, quindi sono stati costretti a dirmi no. Figurati se fossi andata da mia madre a chiederle un aiuto!
Saltato Sanremo, cosa è successo?
Da quando sono finita alla Caritas sono intervenuti gli assistenti sociali, e insomma vedere me alla Caritas è una notizia. In più non ho accesso alla Legge Bacchelli, perché la mia famiglia è ricca: se mia madre fosse veramente povera avrei potuto avere accesso. Svevo provato a farne richiesta, ma facendo la visura della mia famiglia non hanno potuto fare nulla. Gli assistenti sociali, quindi, hanno sentito le due versioni, ovviamente differenti, mia e di mia madre. Non so come, ma a un certo punto pareva che la situazione si fosse risolta, con la promessa di mia madre di chiudermi il debito in banca e pagarmi alcuni debiti, prima di sbloccarmi 50 mila euro e intestarmi anche le case. Alla fine, però, non l’ha fatto, il giorno in cui dovevo andare in banca, convinta di trovare i suoi soldi, mi hanno detto che era povera, non aveva niente in banca e aveva solo la pensione. E in più ha detto ad altri assistenti sociali che avevo speso tutto in droga, vestiti d’alta moda e ricevimenti.
Droga?
Io non mi sono mai drogata, ma quello era chiaramente un tentativo per farmi interdire. Ho avuto veramente paura, ho rischiato di essere sedata e ricoverata in quelle che chiamano strutture protette. Quindi se lei mi fa interdire perdo tutti i diritti e dopo la sua morte devo dare conto a un tutore a cui devo chiedere il permesso per tutto, ma stiamo scherzando?
Però si fanno controlli sui beni, com’è possibile che non abbiano trovato nulla?
Perché ha nascosto da qualche parte i soldi e agli assistenti sociali è risultato che non aveva niente.
Mi fai capire adesso come ti muovi? Hai un’idea di quello che può succedere nelle prossime settimane?
No, spero nell’avvocato e negli assistenti sociali e nel fatto che si scoprirà la verità e che qualcuno la obbligherà a darmi i soldi. Io devo assolutamente tornare a Roma, non mi fermo, sono risorta dalle macerie e non ci torno più là sotto.