Dal premier Draghi, passando per il segretario del Pd Enrico Letta e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Sono tanti i volti della politica che in queste ore stanno esprimendo il proprio cordoglio per la morte del medico e fondatore di Emergency Gino Strada, morto quest’oggi all’età di 73 anni.
“Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo – le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi – Emergency, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale”.
Addio Gino Strada, maestro di umanità C’è una foto invece ad accompagnare l’ultimo ricordo di Gino Strada del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che vede il fondatore di Emergency curare un bambino: “Se un qualsiasi essere umano sta in questo momento soffrendo, è malato o ha fame ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di una persona è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”, si legge nel post pubblicato su Twitter.
Lo ricorda anche il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni: “Gino Strada, una vita esemplare. Di amore e di lotta. Una grande eredità”.
“Da oggi l’Italia è più povera”, scrive invece su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. Mentre il senatore Pietro Grasso (LeU) lo ricorda attraverso Emergency: “Ha fondato Emergency per curare le ferite e le vittime di tutte le guerre, non si è mai tirato indietro di fronte alle difficoltà nel nostro Paese e all’estero. Grazie”.
“Una vita dedicata agli altri, e soprattutto ai più fragili e vulnerabili. Un esempio costante, concreto di autentica solidarietà e rara umanità. Una perdita inestimabile. Ciao Gino”, le parole del leader del M5s, Giuseppe Conte.
“Per le vite che hai curato e salvato. Per essere stato testimone della ferocia della guerra e perciò grande sostenitore della pace, sempre – il ricordo di Laura Boldrini – per l’idea che hai fatto vivere di cura e medicina per tutti e tutte. Per ciò che sei stato e hai fatto, grazie. Addio #GinoStrada”.